Il campionato di serie A prosegue in maniera particolarmente avvincente. Anche perché, a differenza delle ultime stagioni, non c’è la squadra che fa la parte della lepre fin dalle prime giornate. Un destino toccato soprattutto alla Juventus, che però sta un po’ stentando anche per concedere ad Andrea Pirlo di sbagliare. Sta sbagliando e non poco Antonio Conte all’Inter, mentre il Milan vola grazie all’eterno Ibrahimovic.
Ma a proposito di gente che sbaglia e non fa nulla per non farlo notare, spiccano purtroppo le prestazioni non sempre convincenti degli arbitri. Giornata dopo giornata, infatti, non mancano le segnalazioni di errori da parte dei fischietti nostrani, il tutto nonostante ci sia in dotazione uno strumento prezioso come il Var. Un elemento che forse non viene sfruttato nel migliore dei modi dai nostri arbitri.
La debolezza di essere forti
Tanto che sorge una domanda, a questo punto legittima visto che nelle prime sette giornate di campionato si continua a polemizzare sulle scelte arbitrali. I direttori di gara sono troppo arroganti per ricorrere al Var? Una domanda che ci si pone spesso, dato che non mancano le occasioni in cui si evita addirittura l’on field review, ovvero la possibilità di visionare l’episodio incriminato allo schermo. E a volte si va anche oltre alle segnalazioni che arrivano all’auricolare.
Episodi come il rigore negato a Perisic in Inter-Parma, giusto per menzionare l’ultimo in ordine di tempo, fa capire che i nostri direttori di gara siano troppo sicuri di sé per rivolgersi alla tecnologia e dissipare ogni dubbio residuo. Come se fosse un segnale di debolezza ricorrere all’ausilio della sala Var e mostrare il proprio carattere. Una manifestazione che, se ripetuta con questa costanza, rischia di provocare troppi scossoni all’equilibrio del campionato.
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Fonte immagine: Wikipedia Commons
Francesco Cammuca