Perdonatemi se vi risparmio la celebrazione di Valentino Rossi: uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi. Può bastare? Si, perché in questo caso non c’ è da tirarla lunga, da perdersi in mille analisi, in comparazioni con il passato e sguardi al futuro: è stato un fenomeno.
Di moto so poco, sapevo qualcosa più di auto, quando la tecnologia non aveva ancora preso il sopravvento, ma, insomma, leggete qualcuno più competente di me, se volete approfondire.
Io racconto solo un piccolo aneddoto, perché anni fa ebbi modo di porre una domanda al mio concittadino, e amico, Alberto Tomba. “ Più grande tu, o Rossi?”. Per la cronaca, sto parlando di uno dei più grandi sciatori di tutti i tempi, uno che ha letteralmente fatto innamorare la mia generazione, e non solo. A scuola mettevamo il televisore in corridoio per vederlo scendere! E lui vinceva e sorrideva.
Erano gli anni 80, del Bologna che tornava in serie A, grazie al calcio champagne di Gigi Maifredi, di una città che viveva la notte come mai più, e, appunto, di Albertone nostro. Uno che aveva scelto di non fare la discesa libera perché la mamma si preoccupava, ma che poi diventava comunque il migliore al mondo. A proposito, cosa mi rispose? “Lui fa con la moto quello che io faccio con gli sci, solo che Valentino ha il motore, Alberto deve spingere lui…”.
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Fonte immagine: *Pagina Instagram milanocortina2026/ Pagina Instagram valeyellow46