La nuova generazione di fenomeni del pallone sta sbocciando un po’ in tutta Europa. Sono le leve che all’anagrafe hanno segnato quel tondo “2000” come anno di nascita e che ora sono tra i calciatori più ambiti dai top team mondiali.
A dare una graduatoria ai tanti nomi in ballo, ci ha pensato uno studio che valorizza il loro impiego a seconda ovviamente del livello di club e delle competizioni in cui sono scesi in campo, e il risultato rende un quadro molto interessante della situazione. Purtroppo non senza qualche preoccupazione per i colori italiani, quasi assenti dal conto.
La top 10 dei migliori giocatori del 2000
Premettendo quindi che non stiamo parlando di “risultati”, ovvero di parametri come gol o assist, quanto proprio di “esperienza” accumulata sui campi più prestigiosi, ecco che in vetta alla classifica troviamo infatti due tra i prospetti più interessanti del calcio europeo: Erling Haaland e Jadon Sancho. Non a caso entrambi con la maglia del Borussia Dortmund che in quanto a scouting di nuove stelle, non è seconda a nessuno.
In mezzo, al secondo posto, ancora una squadra tedesca che ha dato spazio e valore al giovanissimo Alphonso Davies, con il ghanese ormai punto di forza del Bayern Monaco.
A seguire il difensore olandese del Lilla, Sven Botman e il brasiliano del Real Madrid Vinicius Junior (protagonista anche in Champions League ultimamente). Sempre in top10 troviamo anche due giocatori del Manchester City: Phil Foden (anche per lui primo gol in Champions nell’ultimo turno) e Ferran Torres.
Chiudono il cerchio Pedro Neto (portoghese in forza al Wolves in Premier), Jonathan David (canadese del Lille che evidentemente ha scovato bene tra i giovanissimi) e il primo della Serie A, Dejan Kulusevski della Juventus.
I grandi assenti: gli italiani
Tanti i nomi noti anche nel resto della classifica, alcuni dei quali militano nel nostro campionato. Vedi per esempio l’interessante Walukiewicz del Cagliari oltre al fiorentino Vlahovic letteralmente esploso in questa fase della stagione.
Ma non si può non notare come se è vero che per praticamente tutte le grandi scuole calcio europee e mondiali ci sono tanti nomi in grande crescita, manca all’appello proprio il settore giovanile italiano.
Soltanto Sandro Tonali e Moise Kean infatti, sono entrati in questa classifica. Il primo peraltro in un momento certo non esaltante di una travagliata stagione e il secondo che è stato mandato all’estero al PSG per sbocciare. Segno insomma che non solo mancano i nomi in crescita, ma che gli si da anche pochissimo spazio nei palcoscenici più importanti.
Un problema, quello dei costi e dello sviluppo del settore giovanile italiano, che richiede ovviamente un discorso molto più approfondito a parte, ma che anche nei numeri si traduce con un allarme da non sottovalutare per il futuro del calcio italiano ai massimi livelli.
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