Sandro Tonali sembra essere felice come un bambino. Quel bambino che ha i colori rossoneri tatuati addosso: “Ero bambino in strada a Sant’Angelo Lodigiano, paese milanista, per la festa da tifoso. A Reggio Emilia è stato pazzesco, ma ho realizzato quanto abbiamo fatto solo una volta tornati a Casa Milan: ho letto l’emozione negli occhi della gente intorno a noi, allucinante. Mi sono detto: non prenderò il telefono in mano per video o foto, questi momenti devo viverli e tenerli sempre con me”.
Il centrocampista è stato uno dei simboli del Milan che ha portato a casa lo scudetto al termine di un bellissimo duello con l’Inter. Ma cosa hanno avuto i rossoneri in più rispetto a quelli che erano i detentori del titolo? “La fame. C’erano avversarie più forti sulla carta, come l’Inter, ma nessuno aveva più voglia di noi. Ci abbiamo messo passione, cuore, emozione, valori. Così puoi arrivare ovunque: noi lo abbiamo dimostrato”.
Tonali esalta Ibrahimovic
Nell’intervista rilasciata per la Gazzetta dello Sport, Tonali ha tessuto le lodi di Zlatan Ibrahimovic. Un encomio importante da parte di un giovane emergente: “Zlatan dà sicurezza, basta che ci sia. Vederlo seguire la partita in piedi in panchina, vale più di mille gesti. Lui decide per sé e per noi, potrebbe starsene nel suo e invece è un campione che pensa prima agli altri: ci ha preso per mano come figli. Spero continui: alza il livello, è determinante in campo e fuori”.
E poi c’è Rafael Leao, al quale Tonali ha dato un virtuale Oscar della stagione. Il portoghese in tante partite ha letteralmente preso per mano la squadra rossonera: “Leao ha dato concretezza e punti, al di là delle giocate. Se parte palla al piede sai che arriva, io per primo ne ho approfittato: contro il Verona mi ha messo lui nelle condizioni di segnare due volte. Non ci sono miei meriti se non quello di essermi fatto trovare al posto giusto, il resto è opera sua”.
Un milanista vero che oggi si gode il trionfo.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @sandrotonali