“Un anno e mezzo fa ho rischiato di andare sulla sedia a rotelle”. Inizia così la testimonianza resa nota da Stefano Tacconi. Lo conosciamo come uno dei portieri più forti che hanno giocato nel nostro campionato tra gli Anni Ottanta e i Novanta. Si era fatto notare tra i pali dell’Avellino per il suo grande senso della posizione e le doti atletiche. Tanto che la Juventus, dopo il ritiro di Dino Zoff, decise di puntare su di lui.
Con Tacconi tra i pali non ci fu la stessa fortuna degli anni precedenti, almeno in termini di palmares di squadra. Ma Stefano riuscì comunque a farsi notare e partecipò – seppur da secondo portiere – alla spedizione azzurra ai Mondiali di Italia ‘90. Oltre che per le sue grandi doti da estremo difensore, Tacconi divenne presto noto per il suo carattere fumantino. Non una persona banale, mai stata.
L’incidente
Durante la sua ospitata a Pomeriggio Cinque, Tacconi ha raccontato che l’incidente che ha avuto, poteva costargli molto caro. “Molti amici famosi, e non, sono morti – ha svelato – . Vorrei riprendere mentalmente la mia libertà. Non so quanto mi rimane ancora da vivere. Ho avuto un problema alla schiena. Non c’erano scelte. O mi operavo o rischiavo di finire sulla sedia a rotelle. La vecchiaia mi ha causato dei problemi al disco, è stato un problema abbastanza serio”.
Nel frattempo, Stefano Tacconi è finito sulle prime pagine dei rotocalchi per l’attacco di sua moglie. Laura Speranza ha fatto capire che se il marito avesse accettato di andare ad allenare in Cina, lei lo avrebbe lasciato. E l’ex juventino replica così: “Non ne abbiamo mai parlato, ma se avessi saputo che avrei messo a rischio il matrimonio andando in Cina, sarei partito prima. Scherzi a parte, c’è la possibilità che io vada, ma da solo, questione di un anno o qualche mese in più”.
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Fonte immagine: Twitter
