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Sinner o Berrettini?

Sinner ha fatto male, anzi malissimo a De Minaur
Fonte immagine: *Pagina Instagram @janniksin

Mi sono visto il match di Jannik Sinner. Da inguaribile nottambulo, perché agli Australian open puoi beccare l’incontro che ti interessa alle 5 di mattina. Poi c’ è chi si sveglia, e chi fa il dritto…  A proposito di dritto, quello di Sinner ha fatto male, anzi malissimo a De Minaur, che ha perso in tre set.

Equilibrato il primo, finito 7-6, il resto ordinaria amministrazione per il giocatore azzurro, che vedo stabile da primi dieci al mondo, probabilmente cinque. Poi quando i tre marziani smettono di giocare a tennis, forse anche gli umani possono salire sul trono… Non sull’astronave, con quella viaggiano Federer, Djokovic e Nadal.

Anche se il primo, a 40 anni e mezzo, e con un paio di lunghi stop alle spalle, credo non sia più del livello degli altri due. Ma anche di tanti altri. Sinner ha dritto, rovescio, volee’ ( ne segnalo una da urlo!) e servizio. Potente, preciso, gli regala uno, o due, punti ogni turno di battuta.

Perché, anche senza fare ace, costringe l’avversario a rispondere malamente, e lui è già li, a metà campo, per mettere la palla negli angoli. A proposito, ha pure testa, dentro e fuori dal campo.

Quando le cose vanno male lui rimane li, non si scompone, e gioca il suo miglior tennis. Domanda delle cento pistole: lui, o Berrettini? L’età è palesemente dalla sua, quindi dico Jannik, in un paio d’anni.

Oggi dico Matteo. Sembra di tornare agli anni d’oro, quelli della Davis del 76. C’erano Panatta e Barazzutti. Ecco, la differenza è che oggi abbiamo due Panatta. Però, al momento, non abbiamo un Borg, o un Mc Enroe. Al momento.

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Fonte immagine: *Pagina Instagram @janniksin