Jannik Sinner si trova in una fase di grandi cambiamenti nella sua carriera. Soprattutto per via della presenza di un team più folto, con un paio di tecnici che gli stanno dando una grande mano nel crescere sul piano del gioco: “Qualche volta proviamo anche delle cose in partita. Chiedo se è il momento giusto per fare o meno certe cose, come ad esempio il serve and volley. Ora ci devo ancora pensare e lui mi dà una mano. Credo che anche prima fosse così”.
Insieme a Simone Vagnozzi ora c’è anche Darren Cahill, il quale sta mettendo la sua esperienza al servizio del giocatore azzurro. Il quale fa capire di non essere in favore del coaching: “Non andrò mai lì a fare una conversazione di 10 o 15 secondi per andare a chiedere come giocare. Credo che alla fine dovrebbe essere sempre il giocatore a trovare una soluzione. Io ho questa mentalità, poi ti fai dare una mano ma non è cambiato niente rispetto a prima”.
Sinner e la coppia di coach
Questa doppia presenza sul piano degli allenamenti sta anche portando dei benefici a Sinner dal punto di vista della varietà del gioco: “Sicuramente sul piano tecnico sono cambiato tanto, fin dal primo giorno in cui è arrivato abbiamo fatto tanti cambiamenti. Credo di essere stato bravo anche io a capire subito il suo punto di vista. Non è sempre semplice mettere le idee in pratica in partita, serve un bilanciamento ma anche mentalmente ho cambiato qualcosa”.
Il passaggio da Riccardo Piatti a questo nuovo team ha portato un po’ di difficoltà. Ora però si può guardare con fiducia al futuro: “Non voglio fare paragoni tra prima e adesso. Credo che ora sia tutto molto tranquillo. Sto facendo tante discese a rete, poi ci sono giorni in cui non sento la palla o faccio fatica e continuo a sbagliare, però ci riprovo. Spero che arriverà il giorno in cui sbaglierò molto di meno, ma in partita ci provo come in allenamento. Stiamo lavorando tanto”.
Un ragazzo con tanta voglia di imparare ma anche con un team fantastico.
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