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Serie A: L’antidoto al veleno

Nel campionato più incerto degli ultimi anni non mancano proteste, accuse e lamentele a vario titolo. Con questa mentalità non si va lontano…

Serie A: proteste e sorpassi
Fonte immagine: *Pagina Instagram @malinovskyi_18

Nel mondo che vorrei si parla di calcio, di tecnica e tattica, di giocate spettacolari e pressing ultra offensivo. La realtà però, è ben diversa. E ogni settimana ci tocca sorbirci lamentele a vario titolo con toni decisamente fuori luogo che spesso e volentieri sfociano nel grottesco. A tredici giornate dal termine ci sono almeno 3 squadre che si contendono il titolo di Campione d’Italia, ciascuna con i suoi punti di forza e le sue debolezze eppure riecheggiano le proteste sparse di chi non accetta il risultato del campo confutando addirittura l’utilizzo corretto del regolamento. Così proprio non va.

 

Lo step culturale

La massima espressione di dissenso è avvenuta nel post partita di Atalanta-Juventus laddove Marino si è scagliato contro la direzione arbitrale e Gasperini non si è nemmeno presentato di fronte alle telecamere. Ennesima occasione persa visto che la partita è stata avvincente, equilibrata e giocata a ritmi alti. Entrambe le squadre hanno avuto occasioni per vincerla. La Dea riesce a fare a meno dei lungodegenti giocando una partita simile a quella che gli ha consentito di fermare l’Inter, la Juve con l’innesto di Vlahovic sembra aver trovato una nuova identità e soprattutto uno spirito più combattivo e meno passivo. E invece a fine match di cosa si parla? Di arbitri. Così proprio non va, la sensazione è che non si riesca ad assumersi responsabilità celando i mancati successi dietro a qualche presunto torto subito. Eppure, dopo il missile di Malinovskyi, l’Atalanta ha avuto la chance per il raddoppio ma Hateboer l’ha spedita sulla traversa. E a questo punto la domanda sorge spontanea: ma se Danilo non avesse impattato il corner di Dybala al 92° le reazioni sarebbero state le stesse? Certamente no.

 

Il sorpasso platonico

 In tema di arbitraggi non può essere ignorato l’episodio sfortunato che ha visto protagonista l’arbitro Serra nel finale di Milan-Spezia e la relativa reazione dei rossoneri che hanno immediatamente compreso l’ammissione dell’errore cercando di consolarlo. Guardando la classifica, quei 3 punti in meno per i rossoneri potrebbero avere un peso notevole alla fine della stagione eppure Pioli non hanno fatto una grinza e ha messo insieme la settimana perfetta: ribalta il derby, asfalta la Lazio in Coppa Italia e completa l’opera contro la Sampdoria di Giampaolo con la premiata ditta Maignan/Leao. Il pareggio nello scontro diretto tra Napoli e Inter gli consente di veleggiare per una settimana davanti a tutti. Tutto molto relativo direte voi. E avete ragione perché i nerazzurri devono recuperare il match col Bologna e da qui alle prossime settimane il trend potrebbe capovolgersi ancora. Allo stato attuale delle cose è davvero impossibile capire come andrà a finire, al netto degli impegni europei che da questa settimana terranno impegnate 5 delle prime 6 in classifica, Milan escluso.

 

Occasione persa

 Week-end perfetto per i rossoneri quindi, occasione persa per il Napoli che nel primo tempo irretisce le fonti di gioco di Inzaghi senza azzannarlo definitivamente, l’Inter reagisce nella seconda frazione, pareggia con Dzeko che sfrutta un rimpallo e pur non creando grandi occasioni da la sensazione di volerla vincere più dei partenopei come si evince dalla punizione sciupata malamente al 93esimo. Non un grande segnale per gli uomini di Spalletti che adesso dovrà centellinare le energie in vista in vista della doppia sfida col Barcellona. Tutto può davvero succedere, e a noi non resta che goderci questo spettacolo, fino alla fine.

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Fonte immagine: *Pagina Instagram @malinovskyi_18

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