Qualcuno fra i più attenti se lo ricorderà: all’inizio di questa stagione, dopo le prime uscite ufficiali l’allenatore del Milan Stefano Pioli dichiarò di aver ritrovato dopo la pausa estiva due giocatori con una voglia e una consapevolezza totalmente diversa, uno scatto mentale fondamentale nel processo di crescita che a distanza di 9 mesi riecheggia in tutta la sua potenza. Il riferimento nemmeno troppo celato era per Tonali e Leao, gli autentici protagonisti della roboante vittoria rossonera al Bentegodi, un tre a uno che cancella (almeno per il momento) le speranze dei cugini nerazzurri di accorciare le distanze in questo entusiasmante finale di campionato.
Sandro cuore rossonero
Nell’epoca in cui una società pur di trattenere un calciatore è quasi costretta a ricomprarsi il calciatore stesso offrendo un contratto monstre e un bonus da 100 milioni alla firma del rinnovo (leggasi Mbappè) accade che, come un mosca bianca in un ambiente ormai contaminato da procuratori all’assalto, Sandro Tonali, giovane centrocampista rossonero, dopo una stagione tutt’altro che esaltante, si riduca lo stipendio per continuare a giocare nel Milan che ha sempre tifato da piccolo. Ammirevole lui, addirittura lungimirante la società, nelle persone di Paolo Maldini e Frederic Massara, a credere fortemente in questo ragazzo che già a Brescia aveva mostrato doti fuori dal comune. La stagione di Tonali fino a questo momento è un crescendo rossiniano di accecante bellezza, condita da prestazioni autoritarie in cui a stupire è stata la personalità con cui il ragazzo nativo di Lodi ma cresciuto nel Brescia, si è letteralmente preso sulle spalle il centrocampo del Milan tanto da risultare decisivo nelle ultime due trasferte, a Roma e Verona con gol e inserimenti degni di un top player assoluto.
Le aspettative esagerate e qualche intoppo fisico ne avevano frenato la crescita suscitando i soliti mugugni e sollevando perplessità sul reale valore di un ragazzo apparentemente timido e che invece ha sfoderato un temperamento degno del suo illustre predecessore con la maglia numero 8 del Milan. Tutt’altra musica in questa stagione, a dimostrazione del fatto che la fretta è totalmente nociva se si tratta di valutare un ragazzo così promettente. E non è l’unico caso.
“Questo è un altro Niang…”
Quante volte abbiamo sentito questa frase in riferimento a Rafael Leao? Tante, tantissime. Fin troppe. Anche per lui vale il discorso fatto con Tonali ma in questo caso l’effetto ottico risulta ancora più abbagliante e il Milan in questo finale di stagione si è letteralmente aggrappato all’esterno portoghese nella cavalcata verso il diciannovesimo Scudetto.
Anche in questo caso Paolo Maldini ci ha visto giusto e Pioli dal canto suo ha saputo plasmare questo diamante grezzo convincendolo di poter essere devastante quando parte in progressione sulla fascia sinistra. Pressoché impossibile tenerne il passo, diventa complicato intuirne le scelte quando si ritrova nello stretto con l’avversario addosso. Qualora dovesse riuscire a migliorare nella conclusione in porta Leao potrebbe davvero diventare un calciatore totale e quel paragone con il francese Henry sarebbe meno irriverente.
Difficile, se non impossibile, trovare nella serie A attuale un calciatore in grado di saltare l’uomo con tanta facilità, di determinare la superiorità numerica e mettere i compagni nelle condizioni di incidere, proprio come è accaduto a Verona con Tonali. Sandro e Rafa, la giovane coppia che fa sognare il Milan, “on fire” più che mai.
Lo scenario a 180′ dalla fine
La vittoria di Verona consente al Milan di rimettere tra sé e l’Inter quei 2 punti di margine che consentono ai rossoneri di aver un pareggio “bonus” da sfruttare in caso di emergenza. Tuttavia resta inspiegabile (o forse ne conosciamo bene i motivi) che solo all’ultima giornata sia garantita la contemporaneità delle squadre in lotta per un obiettivo. E tutto ciò non vale solo per la corsa Scudetto ma anche per la zona retrocessione che a due giornate dalla fine vede coinvolte ancora 6 squadre. Il gol vittoria di Johnsen nel 4-3 del Venezia sul Bologna e il pareggio di Altare al novantanovesimo minuto in Salernitana-Cagliari hanno letteralmente sparigliato le carte rendendo la lotta ancora più ingarbugliata e il posticipo di domenica sera tra Cagliari e Inter assume rilevanza cruciale dall’alto al basso della classifica. Non resta che godersela.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @acmilan
