Sergio Perez ammette che la seconda parte del campionato del mondo di Formula 1 lo sta vedendo sotto una cattiva luce. Il pilota messicano è consapevole di non essere stato capace di confermare quanto di buono aveva fatto nelle prime gare. E individua anche il momento della svolta negativa: “A inizio anno avevo un buon feeling con la vettura, ma le auto si evolvono. Dopo Miami, la situazione è peggiorata per me. Mi sembrava di guidare un’altra macchina, lontana dalle mie esigenze”.
Il “numero due” della Red Bull, alla seconda stagione alla guida delle “lattine” austriache, ha fatto un viaggio abbastanza rapida in questa fase negativa. Una fase in cui non riusciva nemmeno a tenere il passo degli altri: “Ho mancato diverse volte l’accesso al Q3, a volte ho persino faticato a superare la prima fase delle qualifiche. Tutto questo ha distrutto la mia autostima. In estate guidavo sfiduciato, è stato complicato”.
Perez e la svolta in Red Bull
Durante l’intervista rilasciata per il quotidiano olandese De Limburger, Perez ha fatto capire quanto sia forte il suo legame con il motorsport. Un legame che lo fa quasi sciogliere. “La Formula 1 è il mio sport – dice – , la mia vita, la mia passione. Ma in situazioni così difficili nel lavoro, è difficile essere allegri a casa con moglie e figli. Per questo ho assunto un mental coach: la mia famiglia merita un papà allegro a casa”.
Infine Checo ha espresso grande gratitudine nei confronti di Red Bull Racing. In particolare per lo scudo alzato proprio nella sua fase critica: “Sono grato al team per avermi dato l’opportunità di correre in una squadra di alto livello. Sarebbe bellissimo se potessi concludere la mia carriera qui. Ma correre per loro non è facile perché hanno un modo di lavorare molto particolare: la loro macchina è costruita con un approccio diverso rispetto agli altri team. Serve tempo per adattarsi. E ovviamente c’è Verstappen come compagno di squadra…”.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @schecoperez
