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Scalvini, giovane ma grande: “Ora sfidiamo il Napoli”

Il difensore classe 2003 dell’Atalanta fa capire che bisogna dare fastidio ai partenopei

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Fonte immagine: Profilo Instagram @giorgioscalvinii

Giorgio Scalvini ammette di sentirsi sempre più al centro del progetto della Dea. Un giovane calciatore che a dispetto dell’età si sta ritagliando uno spazio importante: “Sto giocando, il presente dice questo. Ma spero di farlo, e bene, ancora per tanti anni: dunque sì, anche del futuro. Ho ricevuto un segnale di Gasperini: ci servirai anche tu, non sei solo un aggregato. E un segnale così dà sempre fiducia”.

Il difensore dell’Atalanta classe 2003 ha parlato in una lunga intervista per la Gazzetta dello Sport. Qui si è parlato soprattutto di consigli, che un giovane talento deve ascoltare. E gliene sono arrivati tanti, a partire da Gasperini: “Oltre a quelli del mister, molto importanti i segreti difensivi di Toloi, Djimsiti e Demiral. E nello spogliatoio la voce di De Roon e Hateboer conta molto per un giovane come me”.

Scalvini punta il Napoli

Durante l’intervista Scalvini ha parlato anche della duttilità che gli consente di giocare in mezzo al campo, oltre che in difesa. Per lui non è un peso, anzi è qualcosa che gli consente di esprimersi sempre al massimo: “Un peso no, mai. Ma quando il mister mi ha impostato da centrocampista, capire un ruolo nuovo non è stato facile: avevo appena imparato come fare il difensore per Gasperini, che vuole altre cose rispetto ad altri”.

Ora c’è il Napoli capolista da affrontare per i nerazzurri. Il ragazzo dimostra di avere anche una testa ben salda sulle spalle e svela quale deve essere il piano: “Il Napoli è una squadra fisica, veloce, e di grande qualità offensiva: e questo resta, anche se sono cambiati diversi uomini. Bisogna cercare di metterli in difficoltà, studiando le loro caratteristiche: hanno grandi individualità, giocano in modo spettacolare, ma anche loro, come tutti, possono avere difficoltà. Su quelle punteremo per provare a fargli male”.

Un ragazzo giovane ma già centrato, può essere il bene dell’Italia del calcio.

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Fonte immagine: Profilo Instagram @giorgioscalvinii