Maurizio Sarri dopo l’eliminazione dall’Europa League. Anche se alla fine dei conti ha visto in campo una squadra vogliosa e combattiva: “Sapevamo che avremmo affrontato una squadra forte, ma in queste due partite abbiamo dato la sensazione di poterci stare e pensare anche alla qualificazione. Prendiamo l’aspetto positivo, lo spirito di questa squadra che sembra in grande crescita e qualche giorno in più a settimana per poterci allenare”.
Dal punto di vista della coesione del gruppo, il tecnico della Lazio non sembra avere più dubbi nei confronti della sua squadra. Anche perché ora c’è da pensare subito al prossimo impegno in campionato: “Ho la sensazione che ora siamo diventati un gruppo, con obiettivi per tutti e tutti pronti a lottare per gli obiettivi. Ora pensiamo al Napoli tra tre giorni, cerchiamo di arrivarci pronti a livello mentale e nervoso”.
Sarri e il rigore generoso
Non mancano gli episodi da moviola, come il rigore dato al Porto per un contatto che ha visto come protagonista Milinkovic Savic. Sarri dimostra di non essere d’accordo: “La sensazione dal campo dell’arbitro è quella giusta: è l’attaccante che cerca la gamba di Milinkovic. Il fermo immagine dice che c’è contatto, ma l’arbitro deve prendere il comando delle operazioni. I rigori decidono le partite, non si può scherzare”.
Oltre al tecnico si è presentato in zona mista anche Luis Alberto. Anche da parte sua c’è rammarico ma anche volontà di reagire: “Quando giochiamo così possiamo giocarcela alla pari contro ogni squadra. Sono incavolato con me stesso, non posso sbagliare così tante occasioni. Mi dispiace per non aver regalato la qualificazione ai nostri tifosi e a questa squadra. Domenica abbiamo una partita importantissima che credo dirà tanto sul nostro campionato”.
La Lazio prova a voltare pagina.
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