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Robinho condannato a 9 anni di carcere per stupro di gruppo

Robinho era accusato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di 23 anni
Fonte immagine: * Pagina Instagram @robinho

E’ diventata definitiva la condanna a 9 anni di carcere per l’ex attaccante del Milan, Robinho. Il campione brasiliano era accusato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di 23 anni avvenuta la notte del 22 gennaio 2013.

Faccio una doverosa premessa: sono di natura molto scettico quando si parla di violenze sessuali da parte di uomini che hanno la fila di donne che gli sbavano dietro. Ma questo non vuol dire che anche tra questi, magari tra molti di essi, si nascondano degli stupratori. E credo debbano pagare il loro debito alla giustizia, come chiunque. Del resto le sentenze si rispettano e i giudici hanno ritenuto che l’ex stella del Milan e i suoi quattro complici (al momento irreperibili) “abbiano mostrato disprezzo per la vittima, umiliandola, e abbiano cercato di sviare le indagini, offrendo una versione concordata”.

Se così è stato, e ribadisco la sentenza parla, Robinho deve farsi i suoi nove anni di galera che, per quanto mi riguarda, sono pure pochi per chi commette un’atrocità del genere verso una donna. Ma il mio parere si scontra con il codice e quindi mi arrendo.

In ogni modo Robinho è in Brasile, dove la Costituzione federale non consente l’estradizione dei cittadini. Se l’Italia emettesse un mandato d’arresto internazionale lui non potrebbe recarsi in nessun luogo che abbia un accordo con il nostro Paese. Quindi se resta in Brasile non è affatto escluso che possa invecchiare serenamente sulla spiaggia di Fortaleza. Mentre, per ciò che ha commesso, lo vedrei molto meglio in una galera di Belo Horizonte.

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Fonte immagine: * Pagina Instagram @robinho