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Roberto Martinez sicuro: “Saranno i Mondiali più belli di sempre”

Il commissario tecnico del Belgio fa capire che i suoi daranno l’anima per vincere

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Fonte immagine: Profilo Instagram @gianboni14

Roberto Martinez non ha dubbi sul fatto che la prossima Coppa del Mondo porta con sé alcuni elementi tali da renderla memorabile: “Il gruppo è maturo e consapevole. In ogni Mondiale ci sono otto squadre che possono  vincerlo ma in questo caso siamo in una situazione inedita. E non mi riferisco solo al periodo e al luogo. Non ci saranno cambi di hotel e il torneo si giocherà nel periodo in cui il giocatore è all’apice della forma ecco perché dal punto di vista qualitativo vedremo forse il miglior Mondiale della storia”.

Ci sono due giocatori che lo stanno facendo tribolare tantissimo. Si tratta di Eden Hazard e Romelu Lukaku: “Eden soffriva perché la placca gli dava fastidio. Ora può cambiare ritmo, cambiare direzione a destra ea sinistra, vivendo uno contro uno, che è il suo grande pregio. È qui che sta la grande differenza. È un vantaggio. La mancanza di minuti è sempre un problema per qualsiasi giocatore. Per Lukaku è stato il primo infortunio muscolare che ha avuto nella sua carriera. Abbiamo lavorato bene con lo staff medico dell’Inter e speriamo che facciano un buon Mondiale. La nostra preoccupazione è che raggiunga il 100%”.

Martinez e le possibilità del Belgio

Il commissario tecnico del Belgio ha parlato anche delle prospettive dei suoi. Un Mondiale in cui i giocatori faranno di tutto per essere protagonisti: “Per molti dei nostri calciatori sarà l’ultimo mondiale. In Russia abbiamo giocato sette partite, ne abbiamo vinte sei e persa una. Ad Euro 2021 abbiamo vinto quattro partite e perso contro la squadra campione. E in Nations League siamo arrivati alle Final Four”.

Martinez ha fatto capire che la generazione di questo Belgio è stata straordinaria. I risultati, però, non sono all’altezza del talento sfoderato: “Il Belgio è stato al primo posto nella classifica FIFA da quattro anni ed è già un traguardo straordinario per una popolazione di 11 milioni di abitanti. Questa generazione merita un titolo andremo in Qatar per vincere,  ma anche senza un trofeo internazionale questa generazione lascia una eredità indiscutibile. Quanto a me, anche io vivrò il Mondiale come se non ci fosse un domani, ci sarà tempo e modo per parlare. Di certo, questa esprienza mi ha arricchito professionalmente e molto divertito”.

Vedremo come sarà il Mondiale dei Diavoli Rossi.

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