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Recupero infinito ai Mondiali? Collina spiega: “La gente vuole vedere calcio”

Il presidente dell’IFAB ha analizzato e spiegato la gestione delle gare da parte degli arbitri

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Fonte immagine: Profilo Instagram @infofutbol24h

Pierluigi Collina svela i motivi che portano gli arbitri a far giocare di più durante i Mondiali: “È una questione di cui si parla da molto tempo. Le persone vogliono vedere più calcio. Per questo noi della FIFA insieme all’IFAB abbiamo chiesto da anni di fare qualcosa per aumentare il minutaggio effettivo delle partite. Già nel Mondiale in Russia abbiamo chiesto agli arbitri di tener conto di tutti gli stop, una richiesta che è stata fatta ancora una volta per Qatar 2022”.

Il presidente della IFAB ha spiegato nel dettaglio come sono cambiate le cose durante la Coppa del Mondo: “Abbiamo dato ai nostri arbitri delle istruzioni specifiche, in particolar modo per la gestione degli infortuni. Prima veniva dato 1 minuto di recupero per infortunio ma ci siamo resi conto che spesso non era sufficiente. Un altra cosa da tenere a mente sono le sostituzioni. Prima per ogni sostituzione valeva 30 secondi. Ora però ci sono 10 sostituzioni e tanti cambi per uno slot”.

La gestione delle partite secondo Collina

Proprio a proposito delle sostituzioni, ma anche sul VAR, Collina spiega la sua spiegazione: “Non possiamo più dire ‘Tre cambi, uno slot, un minuto e mezzo’ perché probabilmente è meno di un minuto mezzo ma più di 30 secondi. Va calcolato correttamente. Le esultanze sono un momento di grande gioia per chi segna, ma si perde tanto tempo e per gli avversari sono minuti preziosi. Infine c’è il VAR, tanto quando l’arbitro aspetta il responso dalla sala VAR quanto quando va lui stesso al monitor. Va considerato tutto”.

L’ex arbitro, che si dice soddisfatto di come stanno andando le cose, ha fatto anche un confronto con il precedente Mondiale: “Le regole del gioco dicono che l’arbitro è il “cronometrista”. Quindi ha la responsabilità di decidere quanto tempo deve essere aggiunto, ma è anche vero che c’è il quarto uomo che lo aiuta nel calcolo. Qui in Qatar dopo 32 partite abbiamo in media una decina di minuti di recupero a partita. Se guardiamo indietro a quattro anni fa in Russia, la media dei tempi di recupero concessi durante il torneo era di sei minuti e mezzo”.

L’analisi lucida di un calcio che sta cambiando sempre di più.

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