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Qatar 2022: il Mondiale delle polemiche

il mondiale in qatar

Intendiamoci bene, se l’Italia si fosse qualificata per i Mondiali del Qatar saremmo tutti davanti alla televisione a tifare per gli azzurri. Ma visto che non ce l’abbiamo fatta preferiamo dibattere se sia opportuno disputare un Mondiale in un paese che nega tanti diritti. Dico semplicemente che se questo suscitava indignazione allora bisognava esimersi dal partecipare alle qualificazioni, oppure mandare in campo una squadra di ragazzini, per non incorrere in sanzioni. Si poteva dare un segnale forte, ma si è scelto, legittimamente, di cercare di qualificarsi, pur sapendo dove si sarebbe disputata la competizione.

Vespasiano diceva “pecunia non olet”, il denaro non ha odore, e lo faceva per giustificare al figlio che tassava l’urina, allora elemento cardine per il lavaggio (anche dentale, ma vi risparmio i dettagli…). Figuratevi se non si puo’ andare a soldi con un pallone da calcio! Certo e’ triste che avvenga in un mondo politically correct, dove passo da sessista se dico ad una ragazza che e’ carina, se dico prima bella e poi brava. Indignazione popolare, ma poi si va a giocare in casa di chi le donne le ghettizza.

Ovviamente in Italia, e non solo, ogni ironia sui gay è criticabile, ma si va a giocare da chi li ghettizza. Pensate, io sono talmente democratico che non voglio esportare la mia democrazia. Mi disgusta come vengono trattati in quel paese, e non solo li, donne e omosessuali, ma non direi mai agli altri che è sbagliato. E, sia ben chiaro, per me lo è. Ma per me, italiano, nel 2022.

Non so se credete nella reincarnazione, ma un Jack Bonora del 1922 non la penserebbe come ora. E nessuno poteva spiegarmi che sbagliavo. In Qatar sono quelli che eravamo noi 100 anni fa, e forse piu’, e per loro e’ consono comportarsi cosi’. Mi disgusta, ma io sono figlio del mio tempo. Quando pero’ ad una battuta da bar si rispondera’ con il pubblico ludibrio, ci si ricordi che per i soldi eravamo pronti a disputare un Mondiale in casa di chi fa cose per noi intollerabili.

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Fonte immagine: *Freepik