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Pochettino spara a zero: “Il PSG è una collezione di figurine”

L’ex allenatore della formazione transalpina ha anche fatto le sue previsioni per i Mondiali

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Fonte immagine: Profilo Instagram @pochettino

Mauricio Pochettino torna a parlare e lo fa alla vigilia della Coppa del Mondo. Un appuntamento in cui la ‘sua’ Argentina è vista come attesa protagonista: “Sarà un Mondiale in una sola città dove convivranno 32 squadre, con i rispettivi tifosi. Non credo che ci sarà  meno qualità perché tranne gli infortunati i calciatori arriveranno all’ appuntamento nel momento fisico migliore, sarà fondamentale la gestione emotiva. Al di là delle critiche, sarà una festa e quando la palla inizia a rotolare ce la godremo senza pensare alle polemiche.L’Argentina è più forte  di quattro anni fa, soprattutto per aver vinto la Copa América. Quando hai Messi e tutti capiscono che devono giocare per lui, i sogni possono diventare realtà”.

Attualmente il tecnico argentino è rimasto a spasso. La sua ultima esperienza non chiusa nel migliore dei modi non gli concede la possibilità di guardare con serenità al futuro: “Oggi parlare di progetti nel calcio è molto difficile. Sono pochi i fortunati che possono essere coinvolti in un progetto. C’è sempre più richiesta e meno pazienza nei club. L’obiettivo principale è vincere. Dopo essere stato in un club con Mbappé, Messi, Neymar… È normale che si cerchi di mantenere il livello”.

Pochettino e l’attacco al Psg

Durante l’intervista ripresa dal portale argentino Relevo, Pochettino non le ha mandate a dire al Paris Saint Germain. La sua prima affermazione è già molto grave verso il suo ultimo club: “Un progetto con tante figure insieme. Abbiamo vinto la Lega, la Coppa e la Supercoppa. In un anno e mezzo, tre titoli. Ma se non vinci la Champions non basta. E in Europa, nella sfida con il Real, dopo l’andata, avevamo capito tutti che il vantaggio era esiguo”.

Resta il più grande rimpianto per l’ex tecnico dei parigini. Ovvero la sfida di Champions League contro il Real Madrid: “Al Bernabeu abbiamo dominato per un’ora poi un fallo di Benzema su Donnarumma ha cambiato tutto e dato fiducia al Real Madrid. Si è accesa una luce che si è spenta per noi, e non siamo riusciti a gestire quei 20 minuti. Difficile fare un’analisi di quella partita, è successo dopo anche a Chelsea e City. Consolarsi per le disgrazie altrui è da stupidi, la realtà è che c’è qualcosa nel Madrid, nel Bernabéu e nella sua storia che porta a ritenere possibile anche l’impossibile”.

Quando si dice “serbare rancore”, insegna Don Mauricio.

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