Il Tennis lo sappiamo, è un gioco altamente spettacolare, dove una partita non è finita fino all’ultimo colpo, anche se sei in netto svantaggio. Ancora più incerta è quando in campo vige un perfetto equilibrio, da rompere prima o poi nel quinto fatidico “Set” che fino a qualche tempo fa nei tornei più importanti, prevedeva la necessita di vincere con due game di vantaggio. Break e contro-break per portarsi a casa il match.
Numerose volte si sono quindi verificate le condizioni per prolungare di parecchio l’ultimo set decisivo, ma nessuna partita è mai arrivata al livello di quella giocata al primo turno di Wimbledon del 2010. In uno dei campi marginali della giornata, prende il via un non molto atteso match tra John Isner (numero 150 del tabellone) e Micholas Mahut che era arrivato invece dalle qualificazioni.
Primi quattro set tiratissimi, di cui gli ultimi due giocati fino al tie-break, con l’incontro che deve essere sospeso intorno alle nove di sera per scarsa luminosità. Tutto nella norma fin qua, si ricomincia il giorno dopo alle due di pomeriggio convinti di assistere a un buon ultimo set. E invece diventa una maratona incredibile con i due tennisti che non ne vogliono sapere di lasciare due giochi all’avversario.
Alle nove anche del secondo giorno di gioco, i due sono ancora lì a darsele di santa ragione tra diritti, rovesci e soprattutto battute (saranno 216 gli “Ace” a fine incontro, 113 di Isner contro 103 del rivale). Il punteggio è fisso sul 59 pari, e il record di durata è ormai battuto già dal pomeriggio. Solo che non è ancora finita.
Si torna anche il terzo giorno, per cercare di chiudere questo match che sembra eterno. E fortunatamente alla fine si arriva alla conclusione: 70-68 per Isner, che verrà poi eliminato al turno successivo, ma vedrà il suo nome insieme a quello di Mahut inciso nella leggenda: è l’incontro più lungo della storia del Tennis, durato 11 Ore e 5 Minuti totali.
Fonte immagine: Wikipedia Commons
Se volete seguire altre notizie sul mondo dello sport cliccate QUI.