Gregorio Paltrinieri fa il punto della situazione dopo un lavoro intenso. La sessione svolta a Sharm el Sheikh è stata molto utile sul piano degli allenamenti: “A febbraio nuotare in mare in Italia è impossibile e poi faticare con il bel tempo è moralmente più facile rispetto al freddo. Lavorare al chiuso mi complica la vita: soffro per il cloro alto, mi dà fastidio per la respirazione, non riesco a ossigenare bene. Quindi lavorare per periodi lunghi all’aperto aiuta. Anche la piscina era scoperta e ci siamo allenati molto meglio con benefici notevoli”.
C’è chi sostiene che questo lavoro sia stato fatto anche in ottica Olimpiadi del 2024. Il campione emiliano, però, sembra non avere troppa fretta: “C’è ancora tempo. Ogni giorno è un pezzettino che costruisci. Tutti i giorni facciamo doppio quindi sono tantissimi allenamenti. Penso più al breve periodo, guardo alla settimana. Un mattoncino alla volta”.
Paltrinieri punta alla doppietta
In un’intervista rilasciata per la Gazzetta dello Sport, Paltrinieri ha parlato proprio del percorso della gara in acqua aperta delle Olimpiadi di Parigi. Un percorso che potrebbe nascondere più di una insidia: “Il percorso è più stretto, si nuota tutti vicini, con poco spazio per muoversi. Sarà una lotta disumana, una tonnara. Sarà fondamentale prendere la posizione giusta. L’altra incognita sono le correnti. In certi punti meglio stare in mezzo, in altri vicino alla riva”.
Qual è allora il grande sogno di Greg in vista dei Giochi in programma tra poco più di un anno in Francia? La doppietta di medaglie d’oro in vasca e in acqua aperta non è poi così lontana: “Ci avevo già provato a Tokyo. È un sogno che inseguo e dopo esserci riuscito ai Mondiali dell’anno scorso ci proverò a Parigi. Non è scontato, sarà assurdamente difficile ma è quello che voglio fare. Però non lo vivo con pressione, perché ci sono già riuscito in un’altra manifestazione”.
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