“Scrivi di calcio, scrivi di calcio, che fai più visualizzazioni!”. Me lo dice sempre il deus ex machina di Hibet social, e io lo seguo, pedissequamente, perché vai tu a far polemica con l’algoritmo… Ma oggi no, oggi non c’è posizionamento Google che tenga, mi accontenterò di venticinque lettori di Manzoniana memoria, ma devo scrivere di basket e di volley, devo scrivere dell’Italia.
Quella che ventiquattro anni dopo è tornata sul tetto del mondo, sconfiggendo a Katowice i campioni uscenti, polacchi, 3 a 1. Grandissimi, niente altro da dire, siamo tornati ai magici anni 90 in cui sotto rete incantavamo. E io ho ripensato alla mia Zinella Bologna, che trionfò negli anni 80, guidata dal mio prof. di ginnastica Nerio Zanetti. Campioni d’Italia! Quei ragazzi che si allenavano nella palestra della mia scuola e che ogni tanto mi consentivano di fare qualche palleggio con loro. Non vi suggerisco di salvare in bagher una schiacciata di Babini, se tenete ai vostri capillari…
Sport meraviglioso, che si “ruba” i campioni con il basket, a caccia, doverosamente, di gente alta e atletica. A guidare la Nazionale azzurra, pensa un po’, c’è la “Mosca atomica”, come lo definì il mio compianto amico Franco Lauro, Gian Marco Pozzecco. E’ stato espulso, ha pianto, ha baciato i suoi giocatori, ha lasciato il campo e poi ha visto i ragazzi vestiti d’azzurro fare la partita perfetta e battere la Serbia dell’Mvp Nba, Nikola Jokic.
Un’impresa, che mi ha fatto commuovere, perché quei giocatori li ho visti esordire, perché il Pozz lo conosco da quando aveva diciannove anni, perché il basket l’ho giocato ( male ) e lo amo. Prima conferenza come allenatore della Fortitudo, mi vede e fa, davanti a tutti i colleghi giornalisti “Jack, due gnocche potevi portarle…”. Tanti hanno pensato che fosse solo bravo a far ridere, ma è stato uno dei dieci playmaker italiani più forti di sempre, è diventato un bravo allenatore e ieri ha fatto il miracolo. Una persona seria che vive con il sorriso. Perché così va vissuta la vita.
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Fonte immagine: *Profilo Instagram @federazioneitalianapallavolo