Ogni allenatore ha le sue fisime! Lo sanno bene i giocatori che sono sottoposti a tutta una serie di divieti per rispettare quelle che sono le volontà del Mister.
Da Mourinho a Spalletti, si parla di divieti che alcune volte possono sembrare assurdi, ma che altre volte hanno un senso.
Tra gli elementi in questione, non ci sono solo cellulari, ma anche videogiochi, carte, tatuaggi.
Ma come mai?
In che modo questi oggetti di svago possono essere deleteri per chi gioca sul campo e sulla preparazione atletica?
Ad esempio, al Barcellona, da quando vige Xavi, le regole ed i divieti spuntano in continuazione: a novembre scorso aveva stabilito un coprifuoco che imponeva a tutti di essere a casa a mezzanotte, soprattutto sotto gli allenamenti, ma a questo si è aggiunto anche il divieto di praticare sport pericolosi.
A quanto pare però, adesso ha stabilito anche che quando si è al centro sportivo non bisogna assolutamente adoperare il telefonino, nemmeno quando ci si rilassa.
A strapparci un sorriso è José Mourinho, che ha imposto il divieto dei videogiochi per impedire la caccia ai Pokemon!
Più drastico Galliani che non tollera alcun tipo di tatuaggio…ma c’è anche chi vieta di mangiare le barrette di cioccolato al caramello, i Mars, come Arsene Wenger all’Arsenal.
Quello più assurdo è secondo noi quello imposto da Neil Lennon al Bolton, che ha vietato a tutti i giocatori di indossare berretti di lana, un divieto incomprensibile, dato che anche lui all’allenamento successivo lo indossava.
E voi cosa ne pensate? Quale vi sembra il divieto più assurdo?
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Fonte immagine: Profilo Instagram @josemourinho