Marco Parolo è stato uno dei giocatori che ha segnato la scorsa generazione della Nazionale. Un arrivo in azzurro partito dal basso: “Alla mia futura moglie dissi che nel 2014 sarei andato ai Mondiali. Giocavo in C, ma in Brasile alla fine ci sono andato. Brucia la partita persa con l’Uruguay, quella del morso di Luis Suarez a Giorgio Chiellini: con un pari saremmo passati e i giudizi su quella Nazionale sarebbero stati diversi”.
Dopo quei Mondiali sfortunati in Brasile, l’ex centrocampista di Cesena e Lazio ha vissuto la pessima notte di San Siro contro la Svezia. Un ricordo che ancora oggi lo tocca nel profondo: “Io ho fatto parte del gruppo che ha fallito nel 2017 contro la Svezia. Ad Euro 2016 avevo imparato cosa significasse rappresentare la Nazionale. Mancando quel Mondiale ho provato una delusione immensa”.
Parolo tra Ventura e Mancini
L’eliminazione dei giorni scorsi per mano della Macedonia del Nord è stata pesante. Ma Parolo non dà colpe a Roberto Mancini: “Penso che il mister abbia credito per avere vinto l’Europeo la scorsa estate. Non andiamo al Mondiale per due rigori sbagliati: quegli errori ci hanno portato agli spareggi. Mancini adesso però deve capire che non basta più quello che è stato fatto fino adesso. Serve un cambiamento all’interno della Nazionale”.
A proposito di quella eliminazione per mano della Svezia, Parolo non vuole nemmeno dare troppo addosso a Giampiero Ventura: “Fin dall’inizio del ciclo si è scelto di stravolgere il gruppo degli Europei. Ventura voleva mettere qualcosa di suo, in corsa poi siamo tornati indietro. Mancini non ha mai cambiato la sua filosofia: l’Italia, ripeto, non è andata al Mondiale per due rigori sbagliati. Per provare a cambiare qualcosa serve coraggio”.
Restano due pagine nere del nostro calcio.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @16marcoparolo