Cinque anni fa il Barcellona vinceva il suo ultimo trofeo europeo, portando a casa la sua quinta Champions League della storia. La quarta nel giro di un decennio straordinario, iniziato con Pep Guardiola e concluso con quello che fu un suo compagno sia in squadra che in Nazionale, ovvero Luis Enrique. E proprio quello che era il tecnico blaugrana nella notte di Berlino del 2015 ha svelato un retroscena.
Luis Enrique attualmente non allena, visto che ha dovuto rinunciare alla panchina della Spagna dopo aver perso la sua piccola figlia, gravemente malata. E così, in un’intervista per l’emittente ufficiale del Barcellona, ha svelato cosa ha detto ai suoi giocatori nello spogliatoio dello stadio Olimpico di Berlino, la sede della finale vinta contro la Juventus per 3-1.
Quella in mano a Luis Enrique quell’anno era una squadra galattica. Era l’ultima stagione per Xavi, ma era anche l’anno del tridente Messi-Suarez-Neymar. In ogni caso, fu necessario un discorso motivazionale: “Ho chiesto ai ragazzi quale fosse la cosa peggiore che pensassero potesse succedere in quella finale: tutti mi dicevano che avevano paura di perdere identità o stile di gioco. Ho detto ai miei che la cosa peggiore della finale era viverla da giocatore della Juventus. Ho detto loro di immaginare quanto fosse difficile giocare contro di noi”.
Fu il modo perfetto per rendere più tranquilla una squadra straordinaria, capace di mettere al tappeto i bianconeri con i gol di Rakitic, Suarez e Neymar.
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Fonte immagine: Wikipedia Commons
Francesco Cammuca