I Los Angeles Lakers sono prossimi ad aprire un nuovo ciclo vincente in NBA. La squadra costruita in questo biennio, con la congiunzione dell’esperienza e della brutalità di LeBron James con la versatilità e la fisicità di Anthony Davis, ha finalmente riportato l’anello in California. Ma di queste Finals, in cui i gialloviola hanno anche potuto rendere il giusto omaggio a Kobe Bryant, ci resteranno anche tante altre cose.
In particolare nella squadra avversaria, quei Miami Heat che hanno lottato finché hanno potuto. Anche perché non sono mancati i problemi sul piano fisico alla squadra allenata da coach Erick Spoelstra. Il forfait per l’infortunio al piede di Goran Dragic è stato forse il momento in cui tutto è finito per la squadra della Florida. Anche se, alla fine della fiera, porteremo negli occhi e nel cuore le grandissime Finals giocate da Jimmy Butler.
Dopo tanti anni di gavetta e di sconfitte, tra Bulls, Sixers e Timberwolves, l’esterno ha trovato negli Heat la squadra giusta in cui giocarsi le proprie carte. E lo ha fatto da leader consumato, ovvero ciò che ha sempre provato a essere, senza successo, nelle sue precedenti esperienze. Con un supporting cast diverso, più profondo, probabilmente le cose sarebbero cambiate anche se il dominio dei Lakers si è visto anche a squadre complete.
In ogni caso, Jimmy Butler si è rivelato definitivamente al mondo. E lo ha fatto con una stagione clamorosa, che gli vale finalmente il ruolo di leader, e non più solo di giocatore di talento.
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Fonte immagine: Facebook
Francesco Cammuca