Maurizio Sarri porta alla luce i problemi della Lazio. Non è solo l’attacco, infatti, a stentare: “Il problema è duplice, abbiamo perso anche la solidità difensiva che avevamo. Siamo meno ordinati. Sicuramente stiamo creando poco in relazione alla mole di gioco che facciamo. La sensazione è che abbiamo smesso di attaccare la porta, gli spazi. Ne stiamo parlando per risolvere la situazione. E poi c’è l’aspetto mentale, tra l’1-0 e l’1-1 abbiamo concesso le chiavi della partita gli avversari. Pensavamo di aver già vinto. Poi abbiamo ricominciato a giocare, ma dobbiamo fare meglio”.
L’allenatore della formazione biancoceleste non riesce a capire il perchè di questa involuzione della sua squadra. Anche perchè sul piano della voglia, la squadra c’è: “È difficile dare una spiegazione di questo tipo. A livello di applicazione i ragazzi ci sono anche, altrimenti non puoi giocare bene nei primi 70 metri. È qualcosa di diverso che ci frena. Il pressing oggi? Non puoi pressare se sei passivo. Oggi poi eravamo anche troppo bassi”.
Lazio, Sarri analizza i problemi
Sarri ammette che la Lazio non è ancora pronta per il doppio impegno con la Champions League. Lo dice candidamente durante la conferenza stampa post-gara: “No ma sono attento per capire i motivi del nostro calo. Quando entri in un momento negativo, con i risultati che non arrivano, risalire è possibile ma bisogna avere la consapevolezza che cii vorranno mesi. Quindi non servono ansie inutili e drammi ogni partita. Martedì non ho visto una squadra morta, oggi nel secondo tempo neanche”.
Si parla anche dei nuovi acquisti, che in un certo senso devono far crescere il livello medio della squadra e sopperire a partenze come quella di Sergej Milinkovic Savic. Almeno per il momento, però, nè Guendouzi nè Isaksen sembrano dare garanzie al loro nuovo tecnico: “Sono ragazzi non pronti ancora tatticamente per giocare con noi, ma è anche vero che devono giocare per essere completamente pronti”.
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Fonte immagine: Twitter
