Stefano Sorrentino conserva un bellissimo ricordo di uno degli allenatori con cui ha concluso la carriera. Stiamo parlando di Stefano Pioli, un tecnico che ha sempre anteposto la persona al calciatore: “Avevo fatto due partite in cui avevo giocato male, ero demoralizzato. Quella sera c’era la cena di Natale del Chievo. Lui mi vede e mi fa segno di alzare la testa: “Ricordati che per me sei il portiere più forte che c’è”.”
Nel racconto, fatto dall’ex portiere ai microfoni della Gazzetta dello Sport, c’è proprio il rapporto di empatia instaurato ai tempi del Chievo. Con una piccola indiscrezione di mercato: “Difficile trovare un allenatore come Pioli. Quando arrivò, era l’estate in cui dovevo passare alla Juventus. Il trasferimento poi salta e io rimango. Il giorno della presentazione della squadra, lui mi chiama per chiedermi di vederci un po’ prima in sede, da soli”.
Sorrentino e Pioli, una bella storia
Proprio da quel racconto, fatto dopo il “no” di Sorrentino alla Juventus, emerge ciò che Pioli ha detto al suo portiere in quella circostanza precisa: “Sei un giocatore importante e voglio che tu sappia che sono a tua completa disposizione. Se mi dai la tua parola di fidarti di me, vedrai che insieme staremo bene. Considerami come un secondo padre”.
Bellissime parole spese dall’attuale tecnico del Milan, che ha fornito un grande aiuto umano all’ex estremo difensore dei gialloblu e del Palermo in un altro momento difficile della sua vita: “Quell’anno mi sono separato da mia moglie: una delle poche persone che devo ringraziare per le chiacchierate in cui ho potuto raccontare e sfogarmi, è proprio lui”.
Una persona eccezionale che sta finalmente raccogliendo i frutti del suo lavoro, dopo una vita e una carriera vissuta in provincia.
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Oltre i Colori
“foto 13” by AC ChievoVerona is licensed under CC BY-NC-SA 2.0
