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LA PARABOLA DISCENDENTE DI WILSHERE: un talento sfortunato

Il declino di una potenziale stella del calcio britannico, costernato ma troppi infortuni.

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Fonte immagine: Twitter

Nell’ultimo lustro, il calcio inglese ha messo in luce diversi talenti dal potenziale indiscusso, che potrebbero, negli anni avvenire, portare un trofeo nella bacheca della nazionale, ormai mancante da troppi anni.

Un compito che è risultato essere arduo, invece, per le generazioni passate, colpite per un motivo o per un altro da una sfortuna indicibile. Tra i talenti a farne parte, troviamo Jack Wilshere, centrocampista cresciuto all’Arsenal sotto la corte di Arsene Wenger, uno che di giovani ne mastica parecchio, e che aveva prospettato per lui un futuro come trascinatore indiscusso della nazionale inglese.

Le cose, però, risulteranno andare in maniera diversa con il passare degli anni…

CHI È JACK WILSHER

Wilshere è nato a Stevenage, nell’Hertfordshire, il 1° gennaio 1992. Tifoso del West Ham e con Paolo Di Canio come idolo, Wilshere cresce nelle trafile del Luton City, per poi passare nelle giovanili dell’Arsenal all’età di 9 anni. Con i Gunners, Wilshere brucerà fin da subito le tappe, catturando l’interesse di Arsene Wenger, che lo farà debuttare in prima squadra nel settembre del 2008 all’età di 16 anni e 256 giorni, rendendolo il più giovane debuttante del club.

Per permettergli una crescita più rapida, l’Arsenal manda il calciatore in prestito al Bolton nel gennaio 2010, squadra con la quale metterà maggiormente in luce le sue doti, notate poi dal CT dei “Tre Leoni” Fabio Capello, che non esiterà a farlo debuttare nell’agosto dello stesso anno.

Tornato all’Arsenal, Wilshere disputa una stagione (2010-2011) ad alti livelli in cabina di regia, risultando essere già all’età di 19 anni un elemento imprescindibile per i Gunners.

UNA CARRIERA ALL’INSEGNA DEGLI INFORTUNI

Il punto di spaccatura della carriera di Wilshere ha un periodo esatto: estate 2011.

Mentre veniva portata avanti la preparazione atletica dell’Arsenal, in vista della stagione 2011-2012, Wilshere subisce un grave infortunio alla caviglia, durante un’amichevole disputata contro il New York Red Bulls, che gli impedirà di saltare tutta la stagione successiva e, di conseguenza, anche gli Europei del 2012 e le olimpiadi con la propria nazionale. Sarà l’inizio di un calvario di infortuni lungo ormai dieci anni.

Wilshere sarà meticolosamente curato dallo staff sanitario dell’Arsenal e tenute sotto controllo le sue condizioni, portandolo a giocare per altri due anni ad alti livelli, seppur non più con i gradi da titolare. Un’altra grave caduta, però, è dietro l’angolo: arriva nell’estate del 2015, quando Wilshere subisce la rottura del perone, che gli precludono la possibilità di disputare gran parte della stagione 2015-2016. Sarà quindi mandato in prestito al Bournemouth la stagione successiva, per ritrovare la giusta forma e rilanciarsi, eventualmente, ad alti livelli di ritorno all’Arsenal.

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CHE FINE HA FATTO WILSHERE?

Tuttavia, tornato all’Arsenal, non troverà più molto spazio nell’undici titolare. Così, nell’estate del 2018, Wilshere decide di chiudere definitivamente con i Gunners, per accasarsi alla squadra di cui si è sempre dichiarato tifoso: il West Ham.

Con gli “Hammers” passerà gli ultimi anni della sua carriera, iniziando nel migliore nei modi la sua esperienza. Sarà di nuovo la caviglia, però, a tradire il talento britannico, che sarà costretto a rescindere il contratto con la sua squadra, e accasarsi nuovamente al Bournemouth nel gennaio 2021.

Anche con i “Cherries”, infine, rescinderà il suo contratto, trovandosi attualmente senza squadra e allenandosi curiosamente qui in Italia con il Como, con la speranza che possa riprendere a giocare e scongiurare l’idea di mettere definitivamente gli scarpini al chiodo.

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