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Javier Zanetti: “Ecco perché ho rifiutato Real Madrid e Barcellona”

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Fonte immagine: Profilo Instagram @javierzanetti

Javier Zanetti ha raccontato com’è nato l’amore per il calcio. Un ricordo che ancora oggi lo emoziona: “Avevo tre anni e mi hanno regalato un pallone da cui non mi staccavo mai. Nel quartiere Dock Sud ad Avellaneda, a duecento metri da casa, c’era una piazza e un campetto: è iniziato tutto lì. Abitavamo vicino allo stadio dell’Independiente, mia madre era molto tifosa: in Argentina il magazziniere avvertiva la curva dell’ingresso in campo della squadra e, quando faceva il segno, esplodeva tutto. Avevo i brividi e pensavo “chissà se anch’io proverò quell’emozione”. Ci sono riuscito”.

Il vice-presidente dell’Inter, intervistato da Tuttosport, ha parlato anche del suo arrivo in nerazzurro: “Sono arrivato a Cavalese, in mezzo ai giornalisti, con un sacchetto che conteneva i miei scarpini. Mi hanno preso dal Banfield, una squadra sconosciuta, mentre Rambert arrivava dall’Independiente dove aveva vinto il campionato da capocannoniere. In più quell’anno arrivarono pure Roberto Carlos e Paul Ince. Io ero il quarto straniero e all’epoca potevano andare in campo solo in tre ma il destino ha voluto che giocassi subito ed è nato un legame molto forte. Qui mi hanno fatto sentire subito a casa”.

Javier Zanetti e le voci di mercato

Zanetti ha parlato anche del suo mancato trasferimento al Real Madrid. Le cifre offerte dai blancos non erano di poco conto: “Avevo parlato con Valdano, il loro allenatore: mi voleva a Madrid. Era quasi tutto fatto ma ho deciso di restare e l’ho detto a Moratti. Un contratto molto più importante di quello che avevo all’Inter. Io però, oltre ai soldi, consideravo la famiglia, il rapporto con i tifosi e il fatto che volessi lasciare il segno a Milano. E ho pensato: “Se vado al Real, sono uno dei tanti”. Avrei vinto sicuramente qualcosa, ma io volevo farlo qui”.

Ma c’è dell’altro, come confessa lo stesso argentino. Anche altre due grandi squadre europee lo avevano tentato: “Mi hanno “tentato” pure il Manchester United e il Barcellona. Non ricordo se era il 2001 o il 2002: ero con Paula, mia moglie, e trovai Ferguson in un aeroporto: mi salutò, mi chiese quando scadeva il contratto ma io ero felice a Milano, nonostante fossero anni molto complicati per l’Inter. Altrove avrei fatto una carriera importante, ma non mi sarei trovato come all’Inter”.

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Fonte immagine: Profilo Instagram @javierzanetti