Roberto Mancini lancia l’allarme. Ci sono poche prime punte italiane che giocano titolari nei rispettivi club: “I problemi sono seri. Immobile è ko, Raspadori in forse. Ci sono grossi interrogativi. I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare, fatta eccezione per Gnonto, impiegato un po’ di più nel Leeds e può agire da punta centrale. Ma per il resto, siamo messi male: pure Scamacca è reduce da un infortunio, Belotti gioca poco”.
Il commissario tecnico della Nazionale ammette che Andrea Compagno potrebbe essere la soluzione. Del resto è lui l’attaccante italiano più prolifico nello scorso anno solare: “In difesa e a centrocampo le soluzioni ci sono. E lì in attacco che abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare. E non giocano. Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa pure gol”.
I consigli di Mancini
Si parla anche di Nicolò Zaniolo e Lorenzo Insigne. Due talenti di esportazione che stanno provando a fare il massimo: “Gli ho detto anche io, quando ha chiesto il mio parere, di andare al Galatasaray, spero che giochi perché per noi è importante. Andare in Turchia era l’unica possibilità. Lorenzo ancora è uno di quelli che può tornarci utile”.
E poi c’è un grande vuoto che è stato lasciato a Roberto Mancini e a tutto il clan della Nazionale. È quello che deriva dalla morte di Gianluca Vialli, grande amico del ct azzurro. Questo il suo ricordo, ai microfoni de Il Messaggero: “Saranno giorni difficili, il vuoto grande che sento ogni giorno lo sentiremo più forte. Tutto quello che ci ha lasciato deve esserci utile per il nostro presente e il nostro futuro”.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @mrmancini10