Nella foto che presentiamo in questo articolo lo vediamo accanto a due campioni che hanno fatto parte uno del suo passato e l’altro del futuro che lo attende. Da una parte c’è Maria Sharapova, che per diversi anni è stata la regina del circuito femminile in un mix perfetto di bellezza e abilità sportive. Dall’altra parte c’è Jannik Sinner, uno di quelli destinati a restare in alto per tantissimi anni tra gli uomini.
In mezzo c’è Riccardo Piatti, il mentore della campionessa siberiana e di uno dei talenti più forti del tennis al maschile del presente e del futuro. In un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera ha fatto capire come è arrivato a certi livelli: “I miei genitori vengono da una terra di lavoro, che rifugge dagli aiuti statali. Mi hanno sempre insegnato a contare su me stesso. A casa nostra statalismo era una brutta parola”.
Sinner per lo Slam
Piatti ha svelato il giorno in cui ha conosciuto Jannik Sinner: “La prima estate con Jannik, aveva 13 anni, lo portai al mio stage all’Isola d’Elba. Bambino di montagna che sapeva a malapena nuotare, al primo tentativo di tuffo dagli scogli fece subito un salto mortale e tutti gli chiesero come ci era riuscito. Rispose che quando era in aria aveva pensato di fare due capriole consecutive, così almeno una l’avrebbe fatta per forza. Aveva già la testa del vero sportivo”.
Il sogno delle ATP Finals di Torino sembra essere svanito. Tuttavia Piatti ha piani ben più ambiziosi per il suo ragazzo: “Vncere uno Slam rimane un sogno che oggi condivido con Jannik. La ricerca del Sacro Graal continua. Dopo l’era di Federer, Nadal e Djokovic ce ne saranno altri, basta salvaguardare lo spirito del gioco senza assurdi cambiamenti di regole. Abbiamo già vissuto momenti come questi, quando finirono McEnroe e Borg, quando finì Sampras, non fasciamoci la testa”.
Ce la farà il nostro campioncino?
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Fonte immagine: Profilo Instagram @janniksin
