Il calciatore Tiémoué Bakayoko viene fermato, con decisione, dalle forze dell’ ordine e si parla di razzismo. Proprio oggi è intervenuto il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia che ha detto, praticamente, “è un atleta, ma non sa di tecniche operative, quindi lasci stare”. Decido di dare un’opinione su questo tema scottante, anche se, in epoca di politically correct, ci si attirano critiche.
Beh, innanzitutto il Sap ha ragione, Tiémoué è un grande calciatore ma non ha frequentato la “Scuola di polizia” ( e perdonatemi la citazione di un cult anni 80…). Questo è innegabile. Se, come afferma il Sap, le persone sul Suv scuro avevano delle analogie con dei criminali, è stato doveroso fermarle. E va fatto con le pistole in pugno, per anticipare ogni reazione. Immaginatevi se fossero stati davvero dei delinquenti e avessero sparato a degli agenti con le armi in fondina. Forse avremmo pianto dei morti.
Detto ciò c’è un grosso problema, da sempre, “se vedi una persona di colore su una macchina troppo costosa pensi l’abbia rubata”. E’ un detto americano, purtroppo reale. Lo citava l’avvocato, afro americano, Cochran, che difese O.J. Simpson. Per la cronaca facendolo assolvere, e fu un fenomeno! Non sapremo mai quanto gli agenti fossero prevenuti, o se davvero dovessero intervenire in quel modo. Rimaniamo nel dubbio.
Certo se un cinquantenne con pochi capelli, brizzolati, e un po’ di pancetta, alto un metro e 75, rubasse una Ferrari, non mi meraviglierei se la Polizia mi fermasse con le pistole in pugno… Non posso dire se fossi di colore se lo farebbe con più decisione.
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Fonte immagine: *Profilo Instagram @bakayoko_official14