Ronaldo il Fenomeno è stato in prima battuta un grandissimo calciatore. Lui stesso, però, ammette che dopo le grandi vittorie si è spesso lasciato andare nei post-partita: “Ammetto che ci sia una parte di verità. Dopo che si vinceva una partita amavo organizzare delle feste, quindi non era colpa mia se giocavo in squadre dove si vinceva spesso. Comunque ci sono molte più leggende metropolitane rispetto a quella che è la realtà dei fatti”.
La leggenda vivente del calcio brasiliano e mondiale ne ha parlato in un’intervista rilasciata con Jorge Valdano. All’ex calciatore argentino ha comunque confidato di aver sempre usato la testa, soprattutto in certe situazioni al limite: “A volte avrei anche potuto organizzare qualche festa in più, ma non è stato così. Sono sempre stato un professionista molto responsabile, ho sempre cercato di non danneggiare il mio fisico”.
Ronaldo e il caffè di Romario
Quando si parla di Ronaldo, purtroppo, non si possono non tirare in ballo gli infortuni. Lui stesso ha ripensato a quando fu costretto a fronteggiare qualcosa di mai visto prima nel calcio: “Quando mi sono lesionato il tendine rotuleo, anche dal punto di vista medico, era un qualcosa senza precedenti nella storia del calcio. Erano ignoti anche i tempi di recupero. Qualcuno ha ipotizzato fosse anche impossibile da recuperare”.
E poi ci sono i ricordi legati alla gavetta. Specialmente il periodo in cui il Fenomeno era ancora un giovane talento e subiva il “nonnismo” dei suoi connazionali più esperti. Come nel caso di Romario: “A volte è stato davvero esagerato. Arrivava a chiedermi un caffè quasi ogni ora. E dopo l’allenamento è capitato che mi ha dato i suoi scarpini, ma solo per pulirli. E ovviamente dovevo eseguire il lavoro davanti a tutti…”
Alla fine, però, tutto il mondo ha potuto vedere il suo talento.
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