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I 10 campioni che hanno deciso di terminare la loro carriera nel campionato americano

Major League Soccer americana: l’ultima tappa dei campioni di calcio

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Il campionato di calcio americano (la Major League Soccer) è nel tempo diventata una lega perfetta per richiamare campioni in cerca di campionati meno complicati e un atmosfera decisamente meno stressante rispetto ai top europei. Specie se poi i contratti offerti sono spesso anche più alti di quanto un giocatore verso il finale di carriera potrebbe ambire da queste parti.

Per quello nel passato, una sfilza di grandi campioni hanno deciso di fare il passo oltreoceano, e ora ancora di più le sirene americane attirano l’interesse anche di campioni in piena attività. Vedi il nostro Lorenzo Insigne, che proprio da questa estate passerà a Toronto sotto una pioggia di milioni. Non è il primo, certo, e non sarà nemmeno l’ultimo.

Zlatan Ibrahimovic

Impossibile non partire dal “Re” Zlatan, che peraltro come ben sappiamo dopo l’esperienza americana si è tolto lo sfizio non solo di tornare a giocare in uno dei top campionati al mondo, ma anche di essere ancora decisivo a quarant’anni suonati. In MLS ha lasciato una pesante impronta nei Los Angeles Galaxy, con qualcosa come 52 reti messe a segno in 56 partite giocate.

Lorenzo Insigne

La sua esperienza in MLS non è ancora cominciata, ma ha fatto scalpore il suo contratto milionario stipulato con il Toronto che lo porterà da questo luglio (al termine del suo contratto con il Napoli) a essere uno dei calciatori più pagati di sempre nel campionato americano (15 milioni di dollari a stagione, che pur se lordi rappresentano tra i 7.5 e gli 8 milioni annui).

Steven Gerrard

Una sola casa per tutta la sua carriera. Una sola maglia indossata con onore, quella del Liverpool. Poi anche per Gerrard le sirene dei prestigiosi contratti americani lo hanno portato a un ultima stagione nei La Galaxy (sempre loro). Campionato più che dignitoso con 5 reti (e 14 preziosi assist) e 34 presenze, ma che sancirono comunque il suo ritiro al termine dell’annata.

Robbie Keane

Eroe della nazionale irlandese e pilastro del Tottenham per lunghe stagioni, la carriera di Keane venne ravvivata proprio dal suo passaggio al Los Angeles Galaxy, dove visse cinque bellissimi anni confezionando tre vittorie in campionato, oltre a 105 reti in 170 partite giocate.

David Beckham

All’origine di tutto ci fu forse il nome di David Beckham, che intraprese il viaggio oltre oceano a fine 2007 dopo l’esperienza con il Real Madrid. Direzione Los Angeles con un contratto da 6,5 milioni a stagione, contribuendo a ben 2 titoli MLS con 20 gol e 42 assist in 124 presenze totali. Ironia della sorte, come Ibra anche per l’inglese dopo si aprirono le porte del passaggio al Milan.

Thierry Henry

Il francese ha passato la sua carriera nelle file dei principali club europei, dal Monaco alla Juventus, dall’Arsenal al Barcellona. Eppure è riuscito a mettere la sua firma anche nel campionato americano, dove tra il 2010 e il 2014 ha siglato oltre 50 reti con la maglia dei New York Red Bulls.

Didier Drogba

L’ivoriano si è consacrato come uno dei migliori attaccanti del continente nei sui anni al Chelsea, poi ha ceduto come molti alle sirene di ottimi contratti come quello dello Shanghai che lo ha visto però giocare solo una decina di partite in Cina. Lo sbarco in MLS arriva con la maglia dei canadesi del Montreal sotto la gestione di Joey Saputo (che poi sbarcherà a Bologna), con 23 reti in 41 partite disputate e un contratto di 18 mesi da circa 3 milioni di dollari.

Wayne Rooney

Anche lo storico attaccante dello United non ha resistito a finire la carriera oltreoceano. Per lui la casa fu quella del D.C. United (il nome di certo gli piaceva) che lo vide protagonista di 48 presenze in cui andò a segno per 23 volte.

Kakà

Il centrocampista brasiliano ha illuminato la scena nei suoi migliori anni al Milan e poi al Real (salvo il tentativo di un ritorno in rosso nero non andato benissimo). Ma si è ritagliato la scena nel suo finale di carriera con gli Orlando City, dove ha segnato 26 gol in 79 presenze di MLS.

Andrea Pirlo

Le magie del regista italiano, hanno fatto le fortune di Milan e Juventus, ma come per tutte le carriere, prima o poi finiscono. Meglio farlo allora nel campionato dorato e decisamente più leggero dell’MLS, tra le file dei New York City. Due anni non certo esaltanti, con 60 partite giocate ma 1 solo gol all’attivo in totale.

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