Nella storia del calcio, specialmente la sua parte più recente, abbiamo assistito ad alcuni casi di giocatori che falsificano la propria età pur di fare il grande salto. Il più grande caso che abbiamo visto nel nostro campionato è quello di Luciano, l’ala brasiliana che negli anni migliori della sua carriera – quelli di Bologna e nel Chievo – era noto come Eriberto. Si denunciò lui stesso, forse pressato dai sensi di colpa.
Ma a tirare fuori nuovamente questa situazione, in un giro clamoroso di passaporti falsi, ci pensa ancora una volta un calciatore. Si tratta di Guirane N’Daw, ex giocatore senegalese che si ritirò nel 2016 quando aveva 31 anni. O meglio, probabilmente li aveva, anche perché stando alle sue parole si sospetta che anche lui abbia falsificato i documenti per dichiarare meno anni di quanti ne avesse.
“Sono certo che nel mio paese il 99% dei calciatori dichiara meno anni di quanti ne ha davvero. E come tutti i senegalesi, mi sono abbassato l’età per diventare professionista in Europa”. Questa è la stilettata che N’Daw ha dichiarato alla TV nazionale IGFM. Ma dalle parole dell’ex calciatore escono tanti altri particolari, che tracciano i confini di un sistema malato.
“I calciatori senegalesi sono fisicamente molto piccoli – prosegue – . E quando arrivano in Europa, si ritrovano a giocare contro ragazzi di 15 anni che sono più forti di loro. In Africa, se un giocatore non si abbassa l’età, non ha possibilità di andare a giocare in Europa. È una realtà, punto”.
Fonte immagine: Wikipedia Commons
Se vuoiu seguire altre notizie sul mondo dello sport clicca QUI.
Francesco Cammuca