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Come ebbe origine il gol del secolo di Maradona

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Fonte immagine: espeakdotonline

Un paio di giorni fa, il mondo ha celebrato il compleanno di Diego Armando Maradona. Uno dei calciatori più forti di tutti i tempi ha compiuto 60 anni, tanto da ricevere la solita valanga di auguri da ex compagni, ex avversari, personaggi dello spettacolo e tifosi, sia delle sue squadre che di quelle rivali. Un campione dalla personalità controversa e dalla vita spericolata, che però non può non essere celebrato per ciò che ha fatto in campo.

Un personaggio capace, nella stessa partita, di realizzare uno dei gol più disonesti ma anche uno dei più belli della storia del calcio. E soprattutto, è stato capace di farlo in uno degli stadi più grandi del mondo e in una delle partite più attese di sempre. Era il quarto di finale del mondiale di Messico 1986. Da una parte c’era l’Argentina, dall’altra l’Inghilterra. Non era solo una partita, considerando la recente disputa sulle isole Falkland-Malvinas.

Un gol nato sette anni prima

In questo articolo non vogliamo parlare del primo gol, quello della ormai celebre mano de Dios, con l’anticipo ai danni di un incredulo Peter Shilton. Ma ci soffermeremo sulla seconda rete. Uno scatto in progressione dalla linea del centrocampo fino a quella di porta. 17 tocchi, infiniti dribbling e l’ultimo tap in verso la porta, prima della corsa e della gloria infinita. Ma come nasce quello che è stato ribattezzato come “gol del siglo”?

Tutto ebbe origine sei anni prima. Diego Maradona aveva solo 19 anni ed giocò da titolare in un’amichevole, a Wembley contro gli inglesi. Era ancora un giovane talento dell’Argentinos Juniors ma si ritagliava già il suo spazio in nazionale. L’Argentina era campione del mondo in carica e fu invitata a giocare in Inghilterra. Quando a un certo punto accade qualcosa: Diego riceve a 30 metri dalla porta, passa in mezzo a quattro avversari e, a tu per tu con Shilton, prova ad anticiparne l’uscita con un tocco malandrino.

La palla esce di pochissimi centimetri, Diego si dispera. Ma già nella sua testa si studia: la prossima volta lo salto. E in effetti nell’occasione successiva, anche se ha dovuto aspettare sei anni, Diego ha saltato Shilton e ha fatto impazzire non solo l’Argentina, ma il mondo intero.

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Fonte immagine: espeakdotonline

Francesco Cammuca