Filippo Ganna crede di essere arrivato all’inizio di febbraio in buone condizione. Forse anche al di là di ogni più rosea previsione: “Sinceramente sono uscito dalla corsa argentina molto meglio di quello che pensavo. Dopo cinque settimane e mezzo, sapevo di essere un po’ indietro di preparazione. Avevo fatto un bel carico di lavoro a casa tra pista e strada, e in gara era previsto che facessi altro ‘volume'”.
Il ciclista italiano, dopo aver affrontato la Vuelta de San Juan, crede di aver trovato un po’ di forza che aveva perso: “L’avevo messa un po’ da parte negli ultimi due anni la palestra, per cercare di ridurre il peso. Ma tanto, l’ho detto pure alla squadra, in salita non vincerò mai. Ci sarà sempre un Higuita, un Bernal, o un altro che mi staranno davanti anche a San Juan. Avrò 3 chili in più, però non di massa grassa, che mi daranno forza”.
Ganna mette nel mirino la Roubaix
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport Ganna ha parlato del suo ritorno in quel di Grenchen. Su questa pista aveva messo a segno il record dell’ora: “Mi passa il termine? Sono arrivato a odiarla quella pista, negli ultimi minuti del tentativo. Una fatica che mi resta nella memoria. Come il dolore fisico. Però sono contento di tornarci, in fondo. Dovrei fare solo il quartetto, me l’ha chiesto il c.t. Marco Villa in vista della qualificazione olimpica. Saremo presenti”.
I prossimi obiettivi non possono non essere la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. Il pluricampione del mondo a cronometro non ci gira troppo intorno: “u strada di obiettivi da raggiungere ne ho ancora parecchi, quasi tutti. E il primo pensiero va alle classiche, sì. Mi hanno chiesto se volessi cambiare qualche titolo mondiale dell’inseguimento con la Roubaix, ma a me le maglie arcobaleno piacciono parecchio. Sarebbe meglio aggiungerla. Ci sto lavorando”.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @gannafilippo
