Fabio Cannavaro ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, una ricorrenza molto importante in cui ha parlato un po’ in generale della sua situazione attuale e della sua precedente carriera calcistica.
“È una tappa importante. L’età della serenità, ecco. Oggi sono un uomo più vecchietto, mi sento bene e in forma e di questo ringrazio Dio. Tiro la linea: ho fatto calcio ad alti livelli, ho iniziato nella squadra della mia città, ho vinto in piazze importanti. Sono l’ultimo italiano che ha un Pallone d’oro in bacheca. Ho avuto fortuna? Forse sì. Ma sono stato anche bravo a farmi trovare pronto. Bisogna saperci salire sui treni, quando passano. Non ho mollato nulla. E mica è finita…”.
Un’età che gli fa assaporare il valore delle piccole cose, cosa che prima non faceva infatti afferma:
“All’epoca mi sentivo Superman. Bello, forte, con gli addominali scolpiti. Avevo il mondo ai piedi ma mi godevo poco: dovevo fare, costruire, raggiungere. Mi sfuggiva il piacere delle piccole cose. A 50 anni ho scoperto il mare, la montagna, le passeggiate, la bicicletta che oggi per me è una compagna di vita.
Chiedo scusa ai miei genitori per il tempo che gli ho sottratto, oggi me ne rendo conto perché li vedo più anziani e in qualche modo più fragili. Il desiderio è appunto recuperare”.
Una menzione specifica alla moglie Daniela:
“Senza il suo sostegno sarebbe stato più difficile. Sono tornato dalla Cina dopo il Covid perché ne sentivo la mancanza. Abbiamo tre figli e la famiglia è un motivo di orgoglio: non è facile tenerla in piedi spesso anche a distanza. Ci vuole pazienza e tanta complicità”.
L’ex Capitano della Nazionale ha voluto commentare anche quella che è l’attuale situazione calcistica da cui moltissimi giocatori sono attratti, ovvero quella che vige in Arabia, una nuova miniera d’oro, ricordando che lui è stato tra i primissimi ad allenare in Arabia:
“Ero all’Al Nassr, la squadra dove adesso gioca Ronaldo. Altri tempi: andammo via quasi tutti perché non ci pagavano gli stipendi. Raccontarlo ora sembra un paradosso.
Non facciamo gli ipocriti, è difficile dire no a tutti quei soldi. Ma in ogni caso è anacronistico continuare a pensare che l’Italia sia il campionato più difficile, la Premier quello più bello. Il calcio è cambiato, e poi i giocatori hanno 10 anni di attività, non possono permettersi di dire qui sì e qui no”.
Forse è proprio vero che l’avanzare dell’età rende più saggi, lo sa bene Cannavaro!
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Fonte immagine: Profilo Instagram @fabiocannavaroofficial