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Ex giocatore del Napoli diventato clochard, vinse lo scudetto con Maradona

Ex giocatore del Napoli Puzone
Fonte immagine: *Wikipedia.org

In quanti ricordano Pietro Puzone? Ex giocatore del Napoli, vinse lo scudetto con Maradona nel 1987 e la Coppa Italia. Probabilmente vi saranno venute in mente le parole del Pibe De Oro, che ci teneva a ribadire come le vittorie della squadra siano state anche di Puzone. Pietro però era una presenza assente, giocava poco, tanto da non aver collezionato nemmeno una presenza durante i match che portarono alla gloriosa vittoria dei partenopei come Campioni D’Italia.

Il calciatore era pur sempre parte del team, molto legato a Maradona, con il quale aveva un rapporto d’amicizia extra calcistico. I due infatti amavano trascorrere “notti brave” tra trasgressione e divertimento.

L’ex giocatore del Napoli passò anche per altre squadre quali Catania, Spezia e Ischia Isolaverde, fino al 1990, quando a soli 27 anni si ritirò dal calcio.

Oggi Puzone vive ad Acerra, sua città di origine, ma le sue condizioni sono degradanti.

“Pietro versa in condizioni disumane. Ora è diventato un clochard, dorme sulle panchine e, probabilmente è malato. Abbiamo segnalato al sindaco questa situazione ma nessuno è intervenuto”, secondo quanto affermato da un ascoltatore di “La Radiazza”, in onda su Radio Marte.

Il declino di Puzone

Com’è possibile che un volto noto dello sport, che avrebbe potuto vivere nel benessere si sia ridotto così?

L’ipotesi più accreditata, che riguarda la morte del suo amico fraterno Pasquale D’Angelo, è stata avanzata dal giornalista Raffaele Auriemma: “Erano molto amici, insieme avevano realizzato diverse trasmissioni su Napoli. Non vedo Puzone da tempo ma so che per lui Pasquale era un punto di riferimento. Credo che il suo declino sia iniziato da quella perdita.  D’Angelo era un tifoso della curva B ed il suo decesso risale ad un malore avvenuto proprio in una trasferta del Napoli in Europa League.

In questa vicenda è intervenuta anche un amico della famiglia Punzone, le cui parole sono state riportate da ‘Il Mattino’. “Pietro è vivo e non è vero che è morto ieri, come c’è scritto su Wikipedia. Anzi, proprio ieri l’abbiamo accompagnato in comunità, dove inizierà la cura per uscire dal tunnel in cui è finito. E non è vero che è stato abbandonato, ma io, insieme ad altri cittadini acerrani e alla famiglia ci stiamo occupando di lui, ora che ha deciso di tornare a essere la bella persona che è. Sarebbe una bella cosa se i suoi vecchi amici calciatori lo andassero a trovare in ricordo dei bei tempi. Lui ne sarebbe davvero felice”.

In effetti la vicinanza dei suoi ex colleghi sarebbe un gran bel gesto di solidarietà per un uomo dal cuore grande, come dimostrò nel 2015, quando si mise in moto per organizzare una partita di beneficienza, il cui ricavato servì a raccogliere i fondi per un’operazione chirurgica di un bambino malato.

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Fonte immagine: *Wikipedia.org

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