“Ho ricominciato ad allenarmi una decina di giorni dopo il mio ritorno dall’Australia. Facevo fitness più o meno ogni giorno. Ho giocato a tennis nelle ultime tre settimane. Adoro giocare, quindi non è stato davvero difficile prendere una racchetta e andare su un campo di allenamento a giocare, perché ho molta passione per questo sport e apprezzo ogni minuto che trascorro sul campo di allenamento. So che c’è sempre qualcosa su cui lavorare e migliorare” afferma Djokovic che dopo la brutta esperienza di esclusione ad uno dei tornei più importanti della storia del tennis, gli Australian Open, adesso si dice pronto a ripartire, dopo un periodo molto difficile per tutti, che purtroppo lo ha portato a scegliere tra il vaccino ed il suo lavoro.
Adesso si riparte e lo sprint arriva anche dal sostegno degli amici, tra cui il grande Ibra: “Con Zlatan Ibrahimovic siamo amici, abbiamo parlato spesso della mia situazione in Australia. Mi ha anche sostenuto pubblicamente, cosa che apprezzo molto. Sono un tifoso del Milan e speriamo di poter vincere lo scudetto quest’anno”.
A parte queste speranze calcistiche, Djokovic ha parlato ancora della messa in dubbio della validità del suo test covid e ha affermato: “Ho visto che i media hanno speculato sulla validità dei test. Quello che posso dire ora è quello che ho detto alla Bbc: che non sono un esperto. Ho fatto negli ultimi due anni, come probabilmente chiunque altro nel tour, tanti test Pcr, test antigenici rapidi. Non sono in grado di capire come vengono elaborati e registrati questi test. Sono contento che l’Istituto per la salute pubblica in Serbia sia uscito pubblicamente e abbia convalidato quei test. Questo è tutto ciò che posso dire davvero. Non sono nella posizione, né sono un esperto, per entrare più nel dettaglio”.
Adesso però, il campione vuole lasciarsi tutto alle spalle e sogna l’oro olimpico.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @djokernole
