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Dino Baggio e la paura dopo la morte di Vialli

Dichiarazioni shock di Dino Baggio
Riconoscimento editoriale: sbonsi / Shutterstock.com

Dopo il decesso di Gianluca Vialli, che fa seguito purtroppo ad altri, si è espresso Dino Baggio, preoccupato “per quello che gli davano”. Non è il primo, e non sarà l’ultimo, voglio solo sperare che tutto si fermi a quella generazione e che ora i medici non somministrino sostanze pericolose, finalizzate al miglioramento della prestazione sportiva. Attenzione, non vuol dire che lo abbiano fatto, non ho alcuna competenza.

Il primo punto, banalissimo, è che anche ai calciatori può venire un brutto male, come viene a impiegati, operai, rappresentanti e imprenditori. Solo che se accade ad un calciatore ipotizzi il doping, a un contabile no. Lo vedete anche con gli infarti, fino a due anni fa guardavi al cielo disperato, oggi qualcuno ipotizza sia colpa del vaccino. Logicamente non mi permetto di proporre alcuna attinenza, ma è chiaro che molti battono su questa causa, giustamente, o ingiustamente, non mi compete.

Il fatto che Dino Baggio, e credo non solo lui, sia preoccupato, è il chiaro segnale che sapeva bene che qualche “rinvigorente” veniva somministrato. Magari a quel tempo, in quanto giovane e mentalizzato sul risultato, non si poneva e, soprattutto, non poneva domande: ma poi, se lo avesse fatto cosa gli avrebbero risposto…? Ovviamente che si trattava di integratori che non procuravano alcun danno, e vai tu a dar torto ad un medico, se non lo sei.

Posso solo sperare che oggi i controlli siano talmente rigidi da escludere qualsiasi tipo di doping, ma al tempo stesso, nel caso non lo fossero, non dubiterei affatto della presenza dello stesso. Dove ci sono soldi, ci sono disonesti. Punto.

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Riconoscimento editoriale: sbonsi / Shutterstock.com

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