Ci sono storie che vengono raccontate o riescono comunque a emergere solo qualche anno dopo che avvengano. Una di queste ha riguardato due dei più grandi capitani della storia recente del calcio italiano. Due veri signori del calcio e dello sport, che hanno rappresentato i propri club non solo portando la fascia al braccio, ma anche e soprattutto con uno stile e una signorilità che non possono non essere riconosciuti.
I due protagonisti di questa storia rispondono ai nomi di Alessandro Del Piero e Javier Zanetti, che sono stati tra i più fieri rappresentanti nella storia dei rispettivi club. Con le maglie addosso e la fascia al braccio sinistro, i capitani della Juventus e dell’Inter sono stati protagonisti e capobranco di sfide clamorose sul piano dell’intensità e del bel gioco. Ma alla fine ci si ricorda di loro in prima istanza per il modo di stare in campo.
Del Piero racconta Zanetti
In questi giorni l’ex numero 10 bianconero, campione del mondo a Germania 2006, ha voluto ricordare un aneddoto che lo ha visto protagonista insieme all’argentino: “Sapevamo che di lì a pochi anni sarebbe tutto finito. Si giocava Inter – Juve. Prima della partita, nel tunnel degli spogliatoi Javier mi disse: ‘Alex cavolo ancora giochi? All’inizio non mi accorsi che era lui, mi girai lo vidi, e ci abbracciammo ridendo entrambi della cosa.’”.
Quella del 2011/2012 sarebbe stata l’ultima stagione italiana per Del Piero e una delle ultime da calciatore professionista per El Tractor. Il racconto di Alex prosegue: “Entrammo in campo, ci scambiammo i gagliardetti e subito dopo mi riabbracciò ancora, dicendomi: Cavolo quanto mi mancheranno queste sfide, quanto mi mancherà non poterti fermare più sul campo da gioco. Alex, giochiamocela sempre fino in fondo. Gli risposi: ‘tutto questo mancherà anche a me, Javier’”.
Tutto questo manca a tutti noi.
Angelo Lucarelli
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Fonte immagine: *Sole 24 Ore
