Gigi Datome si prepara a una nuova avventura con la Nazionale. E prima di farlo ha ripercorso gli anni precedenti in azzurro: “Questa è la mia 20a estate in azzurro. Ne ho fatte 19 di seguito prima dello stop di un anno fa. Ho cominciato con la squadra “Bam”, una selezione dei migliori 14enni. Fino all’esordio con la Nazionale dei grandi, chiamato all’ultimo momento per l’Europeo 2007 dal c.t. Recalcati. Tante partite, molte vittorie ma zero titoli”.
Il capitano azzurro, intervistato per la Gazzetta dello Sport, ammette che il suo più grande rammarico è proprio questo. Il tutto in mezzo a tanti rimpianti: “L’uscita al supplementare contro la Lituania all’Europeo 2015 e la sconfitta al Preolimpico di Torino 2016 bruciano ancora. Ci ho pensato tanto per provare a capire. Ma l’unica spiegazione è che siamo caduti davanti alla suprema legge dello sport: meritavano più gli avversari”.
Datome, uomo azzurro
Il giocatore sardo è stato criticato per aver saltato la scorsa annata con l’Italia. Lui, però, spiega come stanno le cose: “Alla Nazionale ho dato tanto e ancora sono qui. Non credo, alla mia età, di dovere ancora dimostrare chi sono come uomo e professionista. Un anno fa stavo male, il mio corpo non rispondeva, fossi andato in azzurro avrei fatto solo danni. Invece sono stato a casa a godermi la grande estate dei miei compagni. È stato meglio così, meglio per me e per la Nazionale, anche se molti non lo hanno capito”.
Per un Datome che torna, ci sono Belinelli e Hackett che hanno confermato la decisione di non indossare la canotta azzurra. Il capitano non li biasima, provando a comprendere la loro scelta: “Ogni giocatore ha la sua storia. Non è che dovevano tornare i tre vecchietti per forza. Anche Beli e Daniel hanno dato i loro anni migliori alla Nazionale. Poz ha spiegato bene che è stata una decisione sofferta per entrambi. Una decisione che va rispettata. Vanno ringraziati e basta”.
La speranza di tutto il Paese è quella di veder finalmente trionfare Gigi in azzurro.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @gigidatome