Argentina-Francia, finale dei campionati del Mondo. Cosa emerge da questa manifestazione? Non una cosa, più cose. La prima è che aveva ragione l ‘imperatore romano Vespasiano quando disse al figlio “pecunia non olet”, il denaro non ha odore. Il ragazzo rimproverava il padre per avere messo una tassa sull’urina raccolta nelle latrine gestite da privati (allora era un ottimo disinfettante). Insomma, in nome dei Dio denaro vale tutto, allora come oggi, o, se preferite, oggi come allora. Quindi tutti irrispettosi dei diritti in Qatar, ma se pagano, beh, forse siamo noi che dobbiamo far star le donne un po’ più zitte e magari i gay esagerano con gli abiti sgargianti…
Prepariamoci ad altri Mondiali invernali, con relativa sospensione dei campionati e, si tratta di una cosa fisiologica, con gestione del sociale diversa dalla nostra. Ricordo che in Corea, nel 2002, ci scandalizzammo perché si mangiava carne di cane, ma la risposta delle autorità fu spiazzante e sostanzialmente giusta: “Noi mangiamo i cani, voi gli uccelli, che per noi sono intoccabili”. Certo che per noi è normale trovare nel piatto un fagiano e non un cocker, ma se per la loro cultura è l’inverso, che fai…? Ma non vi preoccupate, se girano i soldi si sostituiscono gli spaghetti con i chihuahua: tanto abbiamo visto che per un bel trolley pieno di denaro ci sarà sempre qualcuno pronto a dire che in effetti sporcano ed è meglio mangiarli.
In effetti le promesse politiche sono state mantenute: volevano dare un tetto al contante, se lo sono portati a casa! Poi, cosa è emerso? Che in fondo, intendo in finale, ci arrivano ancora le nazionali più quotate, tra le quattro un sorprendente, ed entusiasmante Marocco, ma poi, quando il gioco si fa duro, la Francia lo batte 2 a 0. Altro elemento cardine, non ci sono più le squadre che pigliano sei gol, al massimo quattro, dal Brasile. E’ dura vincere contro chiunque, chiunque tu sia. Poi abbiamo visto Messi che a 35 anni ha deciso di emulare Maradona, emanando quella leadership che Diego aveva.
Don Abbondio diceva “ chi il coraggio non ce l’ha non se lo può dare”. Leo, in Nazionale, lo ha tirato fuori tardivamente, ma se alzasse la Coppa i paragoni con “El Diez” si sprecherebbero. Direi che è una sfida tipo Jordan-LeBron. A proposito, tengo Michael tutta la vita! E’ stato un bel Mondiale? Per noi italiani no, perché non c’eravamo, ma è stato come tutti gli altri. Dovremo abituarci, come ci siamo abituati a non giocare tutte le partite di domenica alle 15, come ci siamo abituati a girare con una mascherina. Il mondo cambia e molto più in fretta del secolo scorso.
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Fonte immagine: Fahad Tariq / Shutterstock.com