Mentre tutto il calcio si interrogava sulla possibilità (o per meglio dire, sulla minaccia) di una Super League, c’era un’altra storia che stava per essere scritta nel grande libro del calcio: quella del Como.
L’ultima volta in Serie A per i lariani era stata nel 2003, poi un declino che aveva portato al primo fallimento e fino alla Lega Pro, prima di un ulteriore fallimento che nel 2017 stava per mettere la parola fine alla storia calcistica della città.
Quella che però sembrava l’ultima parola di un libro, è diventato l’incipit per una nuova favola. Si ricomincia dalla Serie D, poi una promozione, poi un’altra. E infine in questa stagione la vittoria in Serie C con diverse giornate di anticipo che vale la promozione diretta alla serie cadetta.
Il ritorno in grande stile al calcio che conta, dopo aver toccato il fondo (e anche oltre). Merito soprattutto di una nuova proprietà che ha rilevato la società sull’orlo dell’abisso e che forse non tutti conoscono. Sono i fratelli indonesiani Robert e Michael Hartono.
Nomi che forse a molti non dicono niente, ma a scorrere la classifica di Forbes degli uomini più ricchi del mondo, li troviamo nella top100 con oltre 40 miliardi di dollari di patrimonio. Più di tutte le altre proprietà del calcio italiano di Serie A (e non solo).
Questo ovviamente non significa che siano poi propensi a spendere cifre folli per portare il Como ai vertici del calcio, ma sicuramente che dietro questa volta c’è un’azienda molto forte che ha tutte le intenzioni di consolidare il suo investimento sportivo.
E chissà che nella prossima stagione non li vedremo subito protagonisti. Il calcio ha bisogno in effetti, anche di queste storie.
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