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Cantona per la rubrica “Chi porta rancore”.

A distanza di tempo ricorda il calcio volante al tifoso e si dice rammaricato di non averlo colpito più forte.

Cantona rancore
Fonte immagine: Instagram

Pensavate che Eric Cantona non avrebbe più parlato di quel gesto che gli costò nove mesi di squalifica? Se la vostra risposta è si, vi sbagliate.

Dopo ben 26 anni, l’ex calciatore francese torna a parlare del calcio e della sua esperienza, ma soprattutto di quell’episodio che lo ha reso “vittima” di insulti e oggetto di innumerevoli discussioni.

Proprio per l’occasione dell’uscita del film “The United Way” che racconta la storia e la crescita del Manchester United, Cantona racconta, nuovamente, del calcio volante piantato addosso ad un tifoso del Crystal Palace, un gesto che gli costò non solo la squalifica ma tutta una serie di processi in tribunale, durante i quali si era dichiarato colpevole di aggressione, finendo poi a scontare un periodo di lavori socialmente utili.

 

Cantona non impara dai suoi errori

 

Tuttavia, l’ex calciatore non sembra aver imparato dai suoi errori e ancora prova un forte rancore, come si può dedurre dalle sue parole: “Sono stato insultato migliaia di volte e non ho mai reagito, ma a volte sei fragile. Ho un rimpianto. Mi sarebbe piaciuto prenderlo a calci ancora più forte. Sono stato squalificato per nove mesi. Volevano che fossi un esempio”.

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Un episodio che ha incrinato la sua carriera, insieme a quello di violare la squalifica per giocare un’amichevole: “Era solo una partita amichevole, ma un giornalista si arrampicò in cima a un albero e scattò una foto. Sfortunatamente non cadde. Il giorno dopo la foto era sul giornale e la FA voleva squalificarmi ancora di più. Ferguson trovò le parole giuste, come sempre. Io lo amavo e lo rispettavo come un padre. Quando un allenatore fa qualcosa del genere al suo giocatore, il giocatore darà la sua vita all’allenatore, alla società e ai tifosi. Erano tutti dalla mia parte. Alcuni club forse mi avrebbero licenziato, ma il Manchester United mi offrì un nuovo contratto. Questa è la differenza tra il Manchester United e gli altri”.

Notiamo con dispiacere che dopo tanti anni ancora, resta convinto delle sue idee e delle sue azioni.

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