Fabio Cannavaro riparte dal Benevento. E lo fa dopo aver rifiutato una grande opportunità: “Quando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta che si è rivelata sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque, a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto”.
Il tecnico della formazione campana ha fatto capire che iniziare un’avventura di questo tipo non è stato facile. Anche perchè la squadra non girava per niente: “La squadra era abituata a ragionare poco. Si basava molto sui duelli. Ma non per responsabilità dell’allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica. E non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all’inizio e rimediare non è scontato”.
La grinta di Cannavaro
In un’intervista rilasciata per il Corriere dello Sport Cannavaro ha parlato delle dimissioni rassegnate dopo la gara contro il Como: “Un atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono. Anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsabilizzato il gruppo”.
Il Pallone d’Oro del 2006 sa bene quanto sia equilibrata la Serie B. E prova a guardare il bicchiere mezzo pieno davanti a una classifica cortissima: “Se pensiamo in grande, certamente è un’opportunità. Una gara alla volta però. Sono convinto che cresceremo, evitando di essere impazienti. Ci sono problemi in parte dovuti alla costruzione per tappe del gruppo. Altri sono scaturiti da infortuni. Speriamo di recuperare tutti per la sosta. Poi vediamo cosa succede. Ma ogni cosa dipende da noi”.
Un campione sa quali sono le occasioni da sfruttare.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @fabiocannavaroofficial