La Cina ha deciso e su questo punto è assolutamente irremovibile: se vuoi giocare in Nazionale non puoi avere tatuaggi.
Rappresentare il paese è importante e per questo chi lo farà dovrà attenersi alle regole e non avere tracce di inchiostro sul corpo.
Una regola piuttosto particolare, che viviamo ancora anche noi nel nostro piccolo in Italia di fronte a concorsi a cui è impossibile prendere parte se hai un tatuaggio, ma per quello che riguarda il mondo del calcio le cose sono diverse. A tal punto che in Italia è davvero difficile trovare un calciatore che non ne abbia nemmeno uno.
Ma a che pro? Perché il poter esprimere sé stessi e il proprio corpo deve essere soggetto alle regole, ancora oggi nel 2022?
La cosa più bizzarra è che non solo sarà vietato fare dei nuovi tatuaggi, ma per quelli che già li hanno è prevista e “consigliata” la rimozione tramite sedute laser, altrimenti saranno esclusi dalle prossime convocazioni.
Tutto questo, in nome del buon esempio.
Del buon esempio verso chi?
Il fatto è che in passato, i tatuaggi erano identificativi di coloro che appartenevano al mondo della criminalità organizzata, ed è per questo che già dal 2018 si lottava per poterli fare vedere o meno in televisione.
Oggigiorno, l’ennesimo passo indietro, mosso da una cultura ancora legata a significati antichi e ancestrali che di moderno in realtà ha bel poco, che vuole liberarsi da ogni influenza del mondo occidentale e che ha vietato nel 2019 delle partite femminili solo perché le giocatrici avevano i capelli tinti.
Niente libertà di scelta, niente gusti personali, decidono loro.
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Fonte immagine: italianabandiere