La carriera calcistica di molti giocatori è spesso costellata da tutta una serie di avvenimenti e aneddoti molto simpatici, che prima o poi vengono raccontati e uscendo fuori, riescono a strapparci una risata.
Questo è il caso anche di Iker Muniain, che ospite in una trasmissione, il programma “Martínez y Hermanos” si è messo a narrare qualche avvenimento simpatico, infatti afferma: “La finale della Coppa Libertadores tra Boca e River si è svolta a Madrid. Sono un grande tifoso del River Plate, quindi ho detto ‘devo andare a Madrid, devo essere lì con la mia squadra’. Il problema è che il giorno dopo dovevo giocare una partita con la mia squadra. Eravamo in declino. Era dicembre, la squadra era orribile. Avevano licenziato l’allenatore, ne avevano preso uno nuovo… in altre parole, la situazione peggiore che si potesse immaginare. Ma ho detto ‘ questa situazione capita una volta in una vita’. Così ho chiamato Omar, che è la mia persona di fiducia e gli ho detto ‘noleggiamo un furgone, guardiamo la partita, torniamo a dormire”.
L’aspettativa di rimanere in incognito però, non è andata a buon fine:
“Siamo arrivati a Madrid e ho detto ‘ci sono 50.000 tifosi del River Plate non posso andare facendomi riconoscere. Ho preso una parrucca, un berretto e la Polizia Nazionale era al Bernabéu. Poi arrivo e uno dei poliziotti mi dice ‘fermati qui’. Mi fissa e io dico ‘deve avermi riconosciuto. Mi allontano e a distanza la polizia continuava a guardarmi”.
Missione fallita!
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Fonte immagine: Profilo Instagram @ikermuniain10