Brittney Griner è ancora in carcere. Se amate il basket femminile non potete non conoscerla: è semplicemente la più forte giocatrice al mondo. Ma oggi, se siete gente che ama informarsi, è difficile che non conosciate ciò che è accaduto.
Da quasi tre mesi è detenuta in Russia perché accusata di avere con se cartucce per un vaporizzatore con olio di hashish, un derivato della cannabis. La Griner fu arrestata in aeroporto a Mosca, mentre stava tornando negli States, come consigliato dal dipartimento di Stato a tutti i cittadini americani presenti in Russia.
Partiamo da un presupposto fondamentale: se ha commesso un reato è giusto che paghi. Poi, eventualmente, possiamo discutere della pena (rischia fino a dieci anni di carcere ). Ma adesso non possiamo non chiederci se la giocatrice ha realmente commesso il reato di cui è incolpata. In un clima da guerra fredda ci si può aspettare di tutto.
Oggi, però, il dipartimento di Stato ha affermato di ritenerla ingiustamente incarcerata, quindi ad occuparsi del suo caso sarà un apposito responsabile che proverà a negoziare il suo ritorno negli Stati Uniti. La Griner giocava in Russia per 1 milione di dollari, tra novembre e aprile, un importo di quattro volte superiore a quello massimo consentito in WNBA. Evidente che questa esperienza potrebbe costarle tantissimo di più. Ma forse, oggi, è arrivata la svolta: non è più una prigioniera famosa, ma “politica”. Questo potrebbe salvarla.
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