Matteo Berrettini rivive un 2022 molto difficile. Sia sul piano fisico che su quello psicologico: “Mentalmente, è stata dura. Ero al best ranking, stavo giocando bene ed è arrivato l’infortunio. Mi sono detto, userò questa pausa per migliorare, magari fare qualcosa che non riuscirei quando sono nel Tour. Ha funzionato perché al rientro mi sentivo pronto. Poi, ovviamente, dopo il Covid a Wimbledon tutto è andato un po’ peggiorando, ma sono alti e bassi”.
Naturalmente i tanti infortuni hanno costretto il giocatore romano a calcare la mano nei tornei che è riuscito a giocare tra un problema e l’altro: “Sentivo che in ogni torneo dovevo giocare bene e guadagnare punti altrimenti la mia classifica sarebbe precipitata ancora di più e non è facile gestire questo genere di pressione. Restare in salute significa quindi anche essere meno stressato ed è uno degli obiettivi. Ovviamente vorrei tornare in top 10 perché il tennis c’è, devo solo essere più continuo”.
Berrettini applaude Alcaraz
Si parla poi della corsa al numero 1 del ranking. E Berrettini parte da una vera e propria lode nei confronti di Carlos Alcaraz: “È incredibile se pensi a tutto quello che ha fatto in così poco tempo. Ho capito che era un giocatore fantastico, ma ciò che ha fatto rimane impressionante per la sua età, per la fisicità che già possiede, per la gestione mentale di tutto quello che gli sta capitando”.
Matteo punta a quel primo posto. Anche perchè altri giocatori che ci sono andati vicino, sono alla sua portata: “È stato un anno strano con Novak che non ha giocato metà degli Slam, ma Carlos merita il numero 1 e penso che ciò abbia cambiato un po’ le cose, del tipo forse possiamo farcela anche noi. Prima i numeri 1 erano Novak e Rafa, poi c’è riuscito Daniil Medvedev ed è stato impressionante, ma ora anche Casper Ruud ha avuto la possibilità dopo lo US Open”.
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Fonte immagine: Profilo Instagram @matberrettini